Il consumatore deve sempre prestare attenzione alle autorizzazioni iniziali che firma

Questo lungo lockdown ha costretto le aziende a puntare maggiormente sull’e-commerce per attenuare i problemi causati dalle limitazioni alla frequentazione dei negozi. L’uso della tecnologia digitale è diventata una necessità per tutti gli ambiti relazionali, ormai alla portata di tutti grazie a tecnologie sempre più friendly e deregolamentate. Ma proprio in questo mondo in apparenza senza ostacoli nascono le insidie per i consumatori sia per chi offre beni e servizi sia per chi li riceve.

piattaforme e-commerce

Consumatori: la gestione dei dati

Le regole per la gestione dei dati sono contenute in gran parte nel Gdpr, il Regolamento Ue 2016/679. Il tema centrale è la gestione automatizzata dei dati (versante aziende), che si porta dietro la tutela dei soggetti profilati (utenti e consumatori). Le regole di riferimento sono quelle della privacy, che spaziano dalla gestione della spesa ordinata online all’ammissibilità delle app per controllare le relazioni sociali, quindi i contagi.

Regolamento Ue 2016/679

Il petrolio del XXI secolo

Da anni si ritiene che il possesso massivo dei dati personali sia il petrolio del XXI secolo. Infatti, 9 delle prime 10 società più capitalizzate al mondo trattano questi prodotti. Il principio base della normativa è la gestione sicura dei dati e il correlato diritto di accesso ai dati personali.

Consumatori: prestare attenzione nella “spunte” delle clausole

Le regole dipendono in larga parte dall’accettazione di chi acquista il bene o il servizio. Per questo il momento decisivo, a cui i consumatori debbono prestare massima attenzione,  è quello della “spunta” delle clausole presentate da chi propone il bene o il servizio. Spesso in quel disclaimer iniziale, che non permette di andare oltre, si nasconde una deroga o un’attenuazione dei diritti di chi acquista.

I diritti del titolare del trattamento

Il consumatore titolare nel corso del rapporto contrattuale ha sempre diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno presso una banca dati, anche se non ancora registrati, e ha diritto alla loro comunicazione. Il consumatore interessato ha diritto di ottenere l’indicazione dell’origine dei dati personali, delle finalità e delle modalità del trattamento e anche se siano trattati in modo automatizzato e come. Ha diritto a conoscere anche gli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante che stanno trattando i suoi dati; dei soggetti o delle categorie di soggetti cu i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza.

Consumatori: come ottenere la cancellazione o l’opposizione al trattamento

Si ha diritto a ottenere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge o che devono essere attualizzati, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati erano stati raccolti o successivamente trattati.

Se c’è un motivo legittimo, il consumatore ha diritto di opporsi, in tutto o in parte, al trattamento dei dati personali che lo riguardano:

ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Risarcimento danni

I danni provocati ad altri per effetto del trattamento di dati personali devono essere risarciti ai sensi dell’articolo 2050 del Codice civile. La norma specifica di responsabilità impone al gestore dei dati di dimostrare di aver fatto di tutto per garantire la sicurezza della privacy dei propri clienti. E in questi casi va risarcito pure il danno non patrimoniale.

Trasferimento dati all’estero

Il trasferimento all’estero, anche in modo digitale, di banche dati, anche temporaneo, con qualsiasi forma o mezzo, è consentito solo se l’interessato ha dato il consenso espresso. Se si tratta di dati sensibili il consenso ci vuole in forma scritta. Il Garante della privacy può sempre disporre accessi a banche dati e archivi o altre ispezioni e verifiche nei luoghi dove si svolge il trattamento. Ai controlli possono partecipare anche, se del caso, componenti o personale di autorità di controllo di altri Stati Ue.

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