Imprenditori e managers giovani di note startups hanno costituito un gruppo di dieci ragazze e ragazzi volontari dai 25 ai 40 anni, tutti con esperienze estere per costruire insieme un’arma che possa aiutare imprenditori e consumatori a sconfiggere l’imminente recessione economica.

Nubazaa: perché nasce

L’Italia, al pari di altri paesi, sta attraversando sicuramente un periodo non bello. Il problema non sarà per sempre il virus bensì quello che accadrà dopo. Disoccupazione, povertà, calo dei consumi, aziende fallite: lo spettro di questa violenta recessione è ormai alle porte. Ecco perché nasce Nubazaa.

Il contributo dei giovani

Imprenditori e managers giovani di note startups estere, hanno deciso di ritornare in Italia per aiutare le loro famiglie in questo momento di difficoltà. Tutti sui loro computer, tra brainstorming, riunioni interminabili su zoom o google hangout, pochissime ore di sonno, in quindici giorni hanno messo a punto un’idea, che faciliterà il lavoro per le imprese e la vita dei consumatori

Che cos’è Nubazaa?

Nubazaa” (www.nubazaa.com),  è un  nuovo Bazaar delle offerte italiane, ed è una Social Enterprise con la missione di unire, in un periodo in cui tutto sembra dividere. È un social marketplace studiato sia per tutelare le esigenze degli imprenditori, che quelle dei consumatori, e rendere vantaggioso il più possibile lo scambio tra domanda ed offerta. A differenza di federazioni o altre piattaforme, infatti, Nubazaa non punta a sostenere solo aziende ed imprenditori, bensì anche i consumatori.

Come funziona

Tutte le imprese come ad esempio palestre, parrucchieri, ristoranti, alberghi, teatri, cinema, scuole di lingua, e liberi professionisti come architetti, commercialisti ecc., potranno inserire le loro migliori promozioni che avranno come minimo un 30% di sconto. Si possono promuovere gratuitamente durante e post quarantena.

La differenza dalle altre piattaforme

A differenza delle altre piattaforme online che obbligano le aziende a pagare commissioni, Nubazaa non lucra sui guadagni dell’impresa. Invece collabora con essi per sconfiggere la crisi che ci prepariamo a vivere. L’azienda può quindi investire quella percentuale di commissione a favore del cliente, diminuendo il prezzo e invogliando così i consumatori a comprare.

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