È atteso oggi 21 novembre il Consiglio dei Ministri per l’approvazione della legge di bilancio. Il documento programmatico dovrebbe aggirarsi intorno ai 32 miliardi di euro e incentrarsi quasi interamente sul contrasto al caro energia. Ministro dell’economia e tecnici sono a lavoro per ultimare i dettagli. L’impianto centrale del documento di programmazione di bilancio è comunque definito.

Qui in breve alcuni punti di interesse contenuti nella bozza della legge di bilancio.

  • Due terzi delle risorse andranno a contenere i costi energetici;
  • Alcuni provvedimenti in essere, previsti dal Governo Draghi, saranno prorogati;
  • Sul cuneo fiscale c’è l’ipotesi che si vada verso una replica del taglio di 2 punti per i redditi fino a 35 mila euro e di 3 punti per le fasce più deboli e redditi inferiori ai 20 mila euro.
  • Flat tax: sembra confermato l’aumento della soglia di applicazione da 65 mila euro a 85 mila euro per autonomi e partite Iva. Più complicata la via per introdurre la flat tax incrementale.
  • Previdenza sociale: l’obiettivo è il superamento della legge Fornero attraverso una soluzione ponte che permetta alle persone di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età.
  • L’ipotesi di una riduzione o un azzeramento dell’Iva su pane, latte e articoli per l’infanzia diventa sempre meno probabile dopo le perplessità espresse dalle Associazioni di consumatori e delle imprese.
  • Tregua fiscale: ancora in piedi l’ipotesi di azzeramento delle cartelle sotto i 1000 euro mentre, per ora, sembra accantonato lo scudo fiscale per permettere ai capitali esteri di rientrare.
  • Per le famiglie: allo studio un provvedimento per incrementare l’assegno unico e per intervenire sui congedi parentali.
  • Non confermata per ora la “green web tax” sulle consegne dei pacchi degli acquisti on-line.
  • Confermata invece la rimodulazione degli extraprofitti. L’ipotesi al vaglio dei tecnici è basare il calcolo sugli utili e non sul fatturato aumentando il prelievo oltre il 25%. Probabile che il Governo si orienti verso un aumento della forchetta tra il 30% e il 33%. Molto dipende dalla scelta inerente al taglio dell’Iva.

Fonte: Il Tempo

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