Dopo il vertice Ue della settimana scorsa, ci si aspettava che il Consiglio dei ministri dell’energia di martedì approvasse le misure di intesa comuni al caro energia. Tutto è  rimandato al prossimo 24 novembre, quando probabilmente l’Europa sarà alle prese con temperature più rigide e il prezzo del gas potrebbe essere risalito, a discapito di famiglie e imprese. I Ventisette hanno mantenuto le loro divisioni sulla questione del tetto al prezzo del gas.

Il neo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin ha rassicurato i giornalisti presenti affermando che la maggioranza dei Paesi Ue condivide la linea italiana sul Price Cap e che si sta facendo di tutto per accogliere le varie istanze, per un intervento rapido e deciso. Germania e Olanda continuano a sostenere che, a fronte di un tetto al prezzo del gas, i produttori si rifiutino poi di fornire il gas.

Accordi raggiunti e rinviati al Consiglio europeo su energia

L’intesa sul “price cap dinamico” al Ttf c’è, ma anche se si raggiungesse l’accordo il 24 novembre, le misure non potrebbero entrare in vigore prima della fine dell’anno. Bocciata la proposta del price cap sul modello iberico dove lo Stato decide un tetto al prezzo del gas utilizzato per la formazione del prezzo elettrico e versando la differenza rispetto al costo di mercato. Tra i paesi contrari al price cap iberico, c’è l’Italia che teme l’impatto che questo potrebbe avere sulle finanze pubbliche. Preoccupazioni confermate dai tecnici dell’Ue che hanno avvisato delle ripercussioni Italia, Germania e Olanda. Le divisioni in seno ai paesi membri, perciò, permangono.

L’unica certezza, per adesso, sembrerebbe quella relativa all’accordo sull’acquisto coordinato di gas secondo un modello a due fasi, che prevede un acquisto coordinato di 13,5 milioni di metri cubi di gas e l’idea di un interruttore per i picchi improvvisi di gas, il c.d. “circuit breaker”.

Inoltre, il Consiglio ha posto degli obiettivi chiari e dato il via libera alla realizzazione entro il 2030 di nuovi edifici a emissioni zero, mentre entro il 2050 gli edifici esistenti dovranno essere ristrutturati per diventare a emissioni zero.

In Italia il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato l’autorizzazione all’installazione rigassificatore di Piombino che dovrebbe entrare in funzione il prossimo aprile, garantendo una portata di almeno 5 miliardi di metri cubi di gas. Snam ha dichiarato che il progetto contribuirà in maniera determinante alla diversificazione energetica e agli approvvigionamenti.

Se c’è ancora bisogno di tempo per trovare un accordo sulla riforma del sistema energetico comune, il fronte del caro prezzi non può più attendere e ha bisogno di risposte rapide.

 

 

As Seen On
I commenti sono chiusi.