Le bollette di luce e gas del mercato tutelato sono quelle più colpite dai rincari cominciati alla fine di settembre, quando è stato registrato un aumento dell’elettricità. Dunque, Il boom dei prezzi del gas ha costretto il governo a ricorrere ad alcune misure per evitare l’esplosione delle bollette.

Da gennaio 2023 la fine del regime della maggior tutela è stata spostata nuovamente attraverso un emendamento firmato dal capogruppo M5S alla Camera, Davide Crippa, riformulato nel corso dell’esame in Commissione Bilancio e poi approvato. I clienti domestici potranno rimanere nel mercato tutelato dell’energia fino al primo gennaio 2024.

La differenza principale tra mercato tutelato e mercato libero consiste nel fatto che le tariffe della maggior tutela sono fissate trimestralmente da un’autorità, Arera, che le aggiorna anche sulla base del prezzo delle materie prime, mentre quelle del mercato libero sono stabilite dalle aziende fornitrici, che sono centinaia in Italia e che sono in concorrenza tra loro.

Il cliente può scegliere l’offerta che gli conviene e ottenere tariffe bloccate per 12 o 24 mesi e quindi sapere che in questo orizzonte temporale non subirà alcun rincaro della bolletta.

Per combattere il peso dell’aumento dei costi di gas e luce, complessivamente sono stati stanziati circa otto miliardi in sei mesi. Questi stanziamenti non possono andare avanti a lungo e, avvertendo che sia difficile non chiamare alla compartecipazione dei costi comuni chi ha maturato questi profitti, si presume che le grandi aziende energetiche dovranno dare una mano.

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