L’Agcm ha avviato un’istruttoria nei confronti di Anica, Anec e Anec Lazio per ostacoli all’approvigionamento di film da parte delle arene cinematografiche a titolo gratuito.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti dell’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali (ANICA), dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC) e dell’Associazione regionale Lazio esercenti cinema (ANEC Lazio). Lo ha fatto per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza. Secondo l’Agcm l’azione consiste in una concertazione volta a ostacolare l’approvvigionamento dei film da parte delle arene a titolo gratuito, in violazione dell’articolo 101 Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e/o dell’articolo 2 della L. n. 287/90.

Agcom: le ipotesi a monte dell’apertura dell’istruttoria

In particolare, l’Agcm ipotizza, almeno dal 2018 e sino alla stagione 2020, l’esistenza di un’azione concertata, riferibile ad una parte sostanziale dell’industria cinematografica italiana. Questa finalizzata ad orientare le case di distribuzione e/o i loro intermediari a negare i film alle arene a titolo gratuito. Anche, comunque per subordinare il rilascio delle liberatorie a condizioni sempre più stringenti.

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Apertura di un procedimento per l’adozione di misure cautelari

Contestualmente all’avvio dell’istruttoria, l’Agcm ha avviato un procedimento volto all’adozione di misure cautelari ex art. 14 bis della legge n. 287/90. Dagli atti risulterebbe, infatti, che, pur essendo oramai imminente l’avvio della programmazione, gli organizzatori dei cinema all’aperto in varie parti del territorio nazionale hanno ottenuto un numero estremamente limitato di autorizzazioni. Questo, secondo l’Autorità, renderebbe improbabile la possibilità dello svolgimento delle manifestazioni.

Agcm: la necessita di intervento per garantire i consumatori

Rispetto alle stagioni precedenti – fa sapere l’Agcm – l’azione di boicottaggio ipotizzata ha assunto caratteristiche tali da rendere dubbia la stessa sopravvivenza di questa tipologia di operatori. 

Di qui la necessità di un intervento cautelare che miri a far cessare tempestivamente l’intesa. Si ritiene, infatti, che le arene a titolo gratuito costituiscano una componente importante dell’offerta cinematografica nel periodo estivo. La loro soppressione, o comunque la loro forte penalizzazione, danneggerebbe significativamente, in ultima analisi, il consumatore finale.

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