Con la conversione del Decreto Liquidità sono state introdotte regole più precise a tutela delle imprese. In particolare, se le banche hanno applicato un tasso superiore al 1,51% rischiano ora di perdere la copertura del Fondo Centrale di Garanzia. Scoprite se la vostra banca vi ha applicato condizioni perché avete diritto al rimborso

Il Decreto Legge del 23 Aprile 2020 chiamato Decreto Liquidità stabilisce l’obbligo per il Fondo Centrale di Garanzia di emettere garanzie gratuite e automatiche a favore di tutte le attività di impresa, arti o professioni. L’importo di queste garanzie è stato stabilito in 25.000 Euro.

Fondo Centrale Garanzia: che cos’è?

Il Fondo Centrale di Garanzia FdG è un fondo istituito presso il Ministero per lo Sviluppo Economico e gestito da Medio Credito Centrale Spa, noto  come MCC. Il FdG ha lo scopo di favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese (PMI). Ciò avviene  attraverso il rilascio di una garanzia pubblica sui finanziamenti erogati dalle banche. Ciò vuol dire che questo fondo statale si obbliga a rimborsare le banche se un’azienda non riuscisse a rimborsare un finanziamento.

fondo centrale di garanzia

Il ruolo delle banche

A seguito del Decreto Liquidità, le banche italiane hanno avuto la possibilità di erogare 25.000€ ad ogni piccola impresa che li richiedesse con una garanzia statale del 100%. Questo significa che per le banche queste operazioni non presentano alcun rischio poiché lo stato garantisce integralmente ogni eventuale inadempienza delle aziende. Le banche italiane però hanno sì erogato buona parte dei finanziamenti richiesti ma applicando tassi di mercato e dimenticando che il rischio di queste operazioni fosse prossimo allo zero. E’ fondamentale controllare con attenzione le condizioni contrattuali perché se la tua banca ha applicato queste condizioni hai diritto ad un rimborso.

Fondo Centrale di Garanzia: le nuove regole introdotte

In questi giorni, con la conversione del Decreto Liquidità, sono state introdotte regole più precise a tutela delle imprese. In particolare, se le banche hanno applicato un tasso superiore al 1,51% rischiano ora di perdere la copertura del Fondo Centrale di Garanzia. Mentre per i tassi più elevati, lo Stato impone una revisione dei costi al di sotto della soglia indicata. Secondo Banca d’Italia questa correzione dovrebbe interessare fino al 20% dei finanziamenti erogati.

Consumatori: cosa fare per ottenere un rimborso

In caso in cui la banca vi ha applicato queste condizioni si ha diritto ad un rimborso. Quindi vi consigliamo di controllare il contratto ed eventualmente presentare un formale reclamo scritto alla vostra banca citando il D.L 23/2020. Se la banca non dovesse risponderti entro 30 giorni, avrete diritto di far valere le vostre ragioni innanzi all’Arbitro Bancario Finanziario ai sensi del art.128-bis del TUB.

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