Le comunità energetiche rappresentano un’opportunità importante per i Comuni italiani di progredire verso una gestione sostenibile e condivisa dell’energia. Il vademecum pubblicato dall’ANCI, in collaborazione con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), offre una guida pratica per le amministrazioni locali interessate a sviluppare questo modello di autoconsumo energetico. Il documento fornisce indicazioni dettagliate per avviare e gestire comunità energetiche, valorizzando le risorse locali e promuovendo l’efficienza energetica.

Il vademecum suggerisce tre forme giuridiche principali per la costituzione di comunità energetiche: associazione, cooperativa e fondazione di partecipazione. La scelta della forma giuridica dipende dalle specifiche esigenze locali e dalle risorse disponibili. L’associazione e la cooperativa sono indicate come le soluzioni più agili, con costi di costituzione relativamente contenuti e maggiore flessibilità per l’entrata e l’uscita dei partecipanti. La fondazione di partecipazione, sebbene più complessa e costosa, permette di realizzare partenariati pubblico-privati efficaci, ma è meno indicata per i piccoli comuni.

Un elemento centrale per il successo delle comunità energetiche è la nomina di un energy manager. Questa figura, responsabile del coordinamento delle operazioni energetiche, può ottimizzare l’uso dell’energia a livello comunale. Nei casi in cui l’amministrazione non disponga di competenze interne sufficienti, è consigliabile coinvolgere un partner qualificato, come università o agenzie locali per l’energia.

Per i comuni che hanno difficoltà finanziarie nell’investire nelle comunità energetiche, il vademecum suggerisce di considerare forme di finanziamento privato, come i contratti di prestazione energetica con le Energy Service Company (ESCo) o i partenariati pubblico-privati. Queste soluzioni possono coprire i costi iniziali di installazione e manutenzione degli impianti energetici, contribuendo a una gestione più sostenibile e autonoma dell’energia.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la raccolta e gestione dei dati relativi ai consumi energetici, agli asset comunali e alle aree idonee per l’installazione di impianti energetici. I comuni devono gestire il patrimonio energetico e sviluppare un masterplan per gli interventi di efficientamento e installazione di fonti rinnovabili. Questo approccio integrato permette di allineare le iniziative energetiche con altre priorità locali, come la sicurezza sismica o la riqualificazione degli spazi pubblici.

Le comunità energetiche non solo contribuiscono alla riduzione dei costi energetici e alla promozione delle fonti rinnovabili, ma favoriscono anche una maggiore coesione sociale e un coinvolgimento attivo dei cittadini nella transizione energetica.

Qui il link per consultare il vademecum di Anci

Foto di Solarimo da Pixabay

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