Roma, 13/04/2024 – L’indagine che abbiamo condotto in collaborazione con l’Istituto Piepoli offre un’importante spaccato sulle abitudini alimentari degli italiani e mette sotto la lente d’ingrandimento vari aspetti cruciali legati alla complessità dei disturbi alimentari presenti nella società contemporanea correlati alla nutrizione e al benessere.
Una delle prime osservazioni emerse riguarda la frequenza di consumo di alimenti di base come pasta e pane, che rimangono pilastri della dieta italiana con il 74% degli intervistati che li consuma quotidianamente. Tuttavia, il quadro si fa più sfumato quando si considerano altre categorie alimentari come frutta e verdura, con una percentuale più bassa di consumatori che li inseriscono regolarmente nel proprio menù. Meno di un terzo degli italiani (31%) consuma verdura tutti i giorni nonostante sia fondamentale per una dieta equilibrata. Inoltre, emerge che la carne bianca è preferita alla carne rossa nel menù settimanale degli italiani, con il 57% che la consuma almeno 2/3 volte a settimana rispetto al 47% che fa lo stesso con la carne rossa. Tuttavia, i dolci rimangono un’attrazione, con il 44% degli intervistati che li consuma almeno una volta a settimana, mentre un italiano su due (47%) inserisce il pesce nella propria alimentazione almeno una volta a settimana.
Particolarmente rilevante è il dato relativo ai disturbi alimentari, con il 13% degli intervistati che ne soffre, in particolar modo nella classe di età tra i 35 e i 54 anni (21%) e a maggioranza femminile (17%) rispetto agli uomini (9%). Questo trend sottolinea quanto sia importante fornire un appropriato sostegno psicologico e nutrizionale alle persone per affrontare queste problematiche in modo efficace, evidenziata dal 65% di coloro che hanno dichiarato di avere disturbi alimentari. Inoltre, emerge che la percentuale di donne che hanno richiesto un supporto psicologico/nutrizionale è significativamente più alta rispetto agli uomini, con l’87% contro il 55%.

Altro tema di rilievo è rappresentato dall’abitudine sempre più diffusa di consumare cibi junk food, con la maggior parte delle persone che si concede questo tipo di alimentazione poco salutare almeno una volta al mese, contro il 16% che ne consuma 2 volte al mese e il 59% una.

“Il quadro emerso non fornisce dati positivi rispetto alla conoscenza e, soprattutto, all’applicazione della corretta educazione alimentare. Lo notiamo dal basso consumo di verdure nelle famiglie ma ancor di più dall’alta percentuale di consumatori che soffrono di disturbi alimentare. È un dato allarmante.” Lo dichiara Martina Donini, Presidente nazionale di Udicon.
“Questo dato solleva preoccupazioni sulla salute pubblica e richiede interventi educativi mirati per promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi associati a questo tipo di alimentazione. È urgente promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi associati e incoraggiare scelte alimentari più sane.” – conclude Donini.

Infine, l’analisi dell’attività fisica riflette una varietà di comportamenti, con il 41% degli intervistati che si mantiene attivo almeno tutti i giorni. Tuttavia, è evidente che c’è ancora spazio per migliorare l’adesione a stili di vita più attivi e salutari, soprattutto tra le fasce di età più anziane dove solo il 24% degli over 54 pratica sport quotidianamente

 

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