Sono numeri che continuano ad evidenziare una crisi imponente, difficile da continuare ad analizzare. Da febbraio 2020 sono circa 500mila gli occupati in meno, cercano lavoro invece 50mila unità. Gli inattivi si attestano sui 400mila, perso oltre un punto quindi per ciò che riguarda il tasso di occupazione, mentre torna sopra i livelli del mese di febbraio il dato che riguarda la disoccupazione. I dipendenti a termine contano un cospicuo calo del 16% a luglio, i lavoratori indipendenti segnano un calo del 4,5%. I lavoratori permanenti invece rimangono stabili, tutelati probabilmente dallo stop ai licenziamenti per il Covid-19. Le persone che cercano lavoro, come già detto, sono in crescita, calano invece gli inattivi.
Dati importanti riguardano anche la disoccupazione giovanile che rivede un +30% che desta altrettanta preoccupazione. Tra i 15 e i 24 anni la disoccupazione segna un +31,1%, più basso il dato che riguarda i giovani tra i 25 ed il 34 anni che invece si attestano sul 15,9%.
Questi dati preoccupano non solo per il presente ma soprattutto per il futuro, ancora imprevedibile ed incerto. Non sarà facile tornare a numeri più accettabile, tanto più se il virus dovesse ritrovare la forza dei mesi passate costringendo le istituzioni ad altre misure restrittive. Se è vero che un Lockdown – bis non sembra probabile, è altrettanto vero che una crescita forte dei numeri soprattutto riguardanti la terapia intensiva potrebbero portare comunque a dei blocchi geolocalizzati. Staremo a vedere, nel frattempo l’augurio è di poter superare una pandemia che sta mietendo vittime e distruggendo il tessuto economico.
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