Tra le tante truffe che colpiscono i consumatori, ce n’è una che ultimamente è più frequente rispetto alle altre: il vishing.

Ma che cos’è il vishing?

Il termine vishing, acronimo di voice phishing, indica una cyber truffa che si sviluppa tramite i servizi di telefonia. Nello specifico, si tratta di una telefonata da parte di un finto operatore telefonico che chiama le vittime tramite un sistema automatizzato vocale, fingendosi un call center di un istituto di credito o di una banca.
Questo metodo è sempre più utilizzato ed opera tramite dei finti ID che renderebbero legali e credibili i numeri di telefono che appaiono sullo screen dei telefoni delle possibili vittime.

Come operano nel concreto i truffatori?

Le segnalazioni giunte dalle vittime di questa truffa sarebbero quasi identiche tra di loro: le vittime venivano avvisate di un’anomalia sui loro conti corrente e i truffatori consigliavano di procedere una procedura di sicurezza come strumento di verifica alle anomalie. In pratica, le vittime dovevano comunicare al truffatore un codice che per le vittime, avrebbe risolto le anomalie dei loro conti, mentre in realtà autorizzava la transazione illegale che avevano messo in atto gli operatori di call center farlocchi.

Come difendersi?

Innanzitutto, fate sempre molta attenzione!
Oggi è una truffa molto diffusa ed in costante aumento. Bisogna fare molta attenzione. Anche la Polizia Postale invita i consumatori a stare molto attenti e a diffidare da chi chiede determinati dati personali al telefono.
La polizia Postale avvisa che sono in aumento le denunce di cittadini che sono stati contattati telefonicamente da finti operatori bancari o di società emittenti carte di credito che, riferendo di presunte “anomalie” nella gestione della carta di credito o del conto corrente, chiedono alla vittima di attivare fantomatiche “procedure di sicurezza”. I truffatori fanno leggere a voce alta alla vittima il “codice di conferma” che però autorizza una transazione via web per acquisti online. I criminali infatti, entrati precedentemente in possesso dei dati della carta di credito (numero di carta, data di scadenza e CVV), hanno bisogno della lettura ad alta voce di tale “codice” che viene inviato sul telefono; la conversazione è registrata e la lettura autorizza in realtà una vera e propria transazione con sottrazione del denaro alla vittima.
 

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