Ci sono dei modi che consentono alle famiglie di consumatori di pagare meno spese universitarie per i figli. Di seguito vi spieghiamo cosa fare per ottenere un enorme risparmio.

In questo periodo di emergenza sanitaria ed economica legata al Covid-19, ci sono numerose famiglie di consumatori in difficoltà, che hanno figli che studiano presso le università. Il peso delle tasse universitarie pone le famiglie nella condizione di dover fare grandi sacrifici per continuare a pagare le rette. Per evitare che si possa procedere per necessità materiali a far abbandonare i figli dagli studi, proponiamo dei metodi stabiliti dalle leggi fiscali, per ridurre il carico sulle famiglie.  Ecco alcuni esempi:

Tasse universitarie: quali sono le principali da pagare ogni anno

Solitamente, le tasse universitarie si compongono di alcune voci fisse che prevedono il pagamento delle seguenti imposte:

a) tassa regionale: si tratta di un costo fisso che ciascuno studente deve corrispondere in qualsiasi ateneo si iscriva ed è solitamente inclusa nel pagamento della prima rata annuale. La tassa regionale ha un valore di € 140,00 per ciascun anno accademico;

b) imposta di bollo: si paga al momento della presentazione della domanda di iscrizione per l’anno accademico in corso e ciascun ateneo specifica l’ammontare;

c) prima rata: si tratta del primo versamento che ogni studente deve effettuare all’inizio dell’anno accademico e prevede un importo fisso che ciascuno studente deve corrispondere. In questo caso, fanno eccezione al pagamento i beneficiari di borse di studio o riduzioni in base al reddito;

d) seconda, terza e quarta rata universitaria: prevedono il calcolo dell’ammontare del saldo rimanente e variano in base all’attestazione Isee di ciascuno studente;

e) contributi universitari: ci sono, in fine, dei contributi che vanno al di là delle tasse fino ad ora descritte e ciascun ateneo determina in ragione dei servizi offerti e dell’offerta formativa.

tasse universitarie

Tasse universitarie: con l’ISEE si può avere diritto a riduzioni delle imposte

Uno dei modi che ciascuna università offre alla famiglia di consumatori per ridurre il carico delle tasse è quello di presentare la dichiarazione ISEE. Si tratta di un documento che viene prodotto annualmente ed è indicativo della situazione economica familiare. Solitamente è possibile che ciascun contribuente si rivolga ad un Caf o patronati per ottenere il modello ISEE. Ogni ateneo organizza un tetto di versamento delle tasse annuali in base alla situazione economica e reddituale delle famiglie. Per tale ragione, è sempre utile presentare il modello ISEE per avere uno sconto sul calcolo. Nel caso si scegliesse di non presentare l’Indicatore, l’ateneo potrebbe optare per l’applicazione del tetto massimo del rateo previsto.

Isee

Tasse universitarie: le detrazioni possono aiutare sostanzialmente le famiglie

Un altro modo per recuperare i soldi spesi durante l’arco dell’anno per il pagamento delle tasse universitarie è quello di avvalersi delle detrazioni. Le tasse universitarie e le spese di affitto per gli alloggi rientrano tra le voci di spesa che si possono portare in detrazione. In buona sostanza, il contribuente che inserisce tali spese all’interno della dichiarazione dei redditi, può avvantaggiarsi di un lauto sconto del 19% sull’imposta Irpef. Tra le principali spese che è possibile portare in detrazione, troviamo: i libri scolastici, i materiali didattici e le spese di vitto e alloggio oltre che le rette per i corsi di laurea.

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