La Commissione europea ha approvato il tanto atteso piano di aiuti pubblici programmato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per sostenere l’autoproduzione e il consumo di energie rinnovabili delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). La decisione, che era in sospeso da mesi, è stata accolta con entusiasmo dal Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che l’ha definita una “svolta storica” nel rapporto tra cittadini ed energia. In particolare, rappresenta un passo significativo verso un futuro energetico più sostenibile, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini nella transizione verso le energie rinnovabili.

Le Comunità energetiche nel dettaglio

Il decreto italiano, con un ampio supporto finanziario di 5,7 miliardi di euro, di cui 2,2 provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si focalizza su due misure principali: una tariffa che incentiva l’utilizzo dell’energia rinnovabile prodotta e condivisa, e un contributo a fondo perduto. Queste misure hanno l’obiettivo di sostenere progetti di piccola scala, con una capacità fino a 1 MW, dando priorità al principio “primo arrivato, primo servito”.

La tariffa incentivante prevede un pagamento per la quantità di elettricità consumata dai clienti finali e dalle comunità di energia rinnovabile, distribuito su un periodo di 20 anni. Con una dotazione complessiva di 3,5 miliardi di euro, questa misura sarà finanziata attraverso un prelievo sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori.

Parallelamente, per le comunità realizzate nei comuni con meno di 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili legati agli investimenti per nuovi impianti o per potenziare quelli esistenti. Questa misura, finanziata con 2,2 miliardi dal PNRR, punta a raggiungere una potenza complessiva di almeno 2 gigawatt entro il 2027.

La potenza complessiva finanziabile ammonta a 5 gigawatt, con una scadenza temporale fissata per la fine del 2027. Il regime mira a sostenere la costruzione di nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile e l’espansione di quelli già esistenti, coprendo diverse tecnologie, tra cui fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili, destinate a gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi, rappresentano una modalità innovativa di produzione, consumo e condivisione di energia proveniente da fonti rinnovabili a basso costo. Secondo il Ministro Pichetto, queste comunità potranno ora diventare una realtà diffusa in tutto il paese, coinvolgendo ogni cittadino nella produzione di energia rinnovabile e consentendo loro di godere dei benefici economici derivanti dall’autoconsumo.

 

Qui il comunicato della Commissione europea di oggi

Qui la comunicazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

 

 

 

 

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