Grazie ai controlli effettuati nel 2021 in ambito energetico, Arera e Guardia di Finanza hanno recuperato 18,2 milioni di euro. Lo riporta un comunicato stampa congiunto.

Le contestazioni hanno riguardato principalmente gli sconti di prezzo a favore delle imprese energivore e il rispetto delle regole a difesa del consumatore da parte dei venditori di energia e gas.

Per l’energia elettrica e il gas sono state riscontrate criticità soprattutto per le bollette (tempistica, reclami), gli obblighi di pubblicazione e correttezza dei siti internet dei venditori e la determinazione del fuel mix (ossia la composizione media delle fonti pulite e fossili utilizzate per la produzione dell’energia elettrica venduta ai clienti).

Controlli effettuati anche sulle agevolazioni tariffarie concesse alle imprese energivore e sulla correttezza delle informazioni trasmesse all’Anagrafica operatori.

Arera ha comunicato di aver avviato nel 2022 una serie di controlli sui costi dichiarati dalle imprese a fini del riconoscimento tariffario.
La stretta si concentrerà sulla correttezza degli elementi forniti alla CSEA nell’ambito dell’applicazione del meccanismo di reintegrazione dei crediti non recuperabili per il mancato incasso degli oneri generali del sistema elettrico.

Si conferma inoltre il presidio di controllo della sicurezza delle forniture, ambito in cui continuano a registrarsi alti tassi di inadempimento da parte delle imprese, soprattutto gas.

 

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