Dalla spesa bunker all’aperitivo digital. Sono alcune delle esigenze degli italiani che si sono riscontrate maggiormente nel periodo di fase 1 appena superato. Secondo le elaborazioni di Coop Italia si è registrato un incremento di lievito di birra +149%, mascherine + 1160%, amuchina e simili +377%, colorazione per i capelli +167%.
Con l’avvio della fase 2, speriamo di aver lascito alle spalle il cambiamento dei consumi avuti nella fase 1 dovuti alla quarantena. Otto settimane di lockdown, come mostrano le elaborazioni di Coop Italia, hanno portato a un cambiamento delle abitudini di spesa degli italiani, con un’evoluzione degli acquisti in due tempi.
Consumi: quali sono state le reazioni degli italiani
La prima reazione degli italiani, venuti a sapere che il Covid19 era presente nel Paese, è stata quella di correre al supermercato per fare scorte. Tra il 24 febbraio e il 15 marzo infatti le vendite totali del sistema Coop Italia hanno registrato un +14,6%. Col passare del tempo però, quando è divenuto chiaro che la quarantena si sarebbe prolungata e che soprattutto gli approvvigionamenti sarebbero rimasti costanti, la spesa si è fatta moderata e la crescita delle vendite si è attestata nel totale delle 8 settimane (24 febbraio – 19 aprile) al +5,6%. A sostenere le vendite è stato il cibo confezionato (da solo ha registrato +10,3% per tutto il lockdown) mentre i freschi e i freschissimi si sono assestati a fine periodo con un +6,9%.
Consumi: l’igiene al primo posto per i consumatori
L’Amuchina e prodotti simili hanno totalizzato nei due mesi di vendite crescite in media del +377%, le salviettine disinfettate +616% e i termometri e i disinfettanti per superfici intorno al +200%. Per i termometri si tratta di un aumento nelle vendite di 12 volte superiore alla media. L’alcol etilico alimentare che nonostante il suo prezzo elevato ha registrato nelle 8 settimane crescite del +97%. Ma il vero boom dei consumi in quarantena lo registrano le mascherine, con una media del 1160% nei due mesi di osservazione.
Cosa è successo ai consumi degli altri prodotti?
Gli italiani hanno fatto scorte di conserve di verdure, pasta, riso e olio facendo schizzare le vendite di questi generi nelle prime 3 settimane (24 febbraio-15 marzo) rispettivamente a +65%, +53%, +48% e +35%. Per le conserve di carne abbiamo registrato +62% (come quella in scatola) e anche le minestre liofilizzate un +37%. Placata l’ansia, è iniziata poi la discesa degli acquisti di questi prodotti.
Il passatempo preferito dei consumatori: la cucina. Come ha inciso sui consumi
Un altro passatempo preferito degli italiani questo periodo è stata la cucina. Son molti i consumatori che si sono dilettati a fare i pizzaioli, pasticceri e panettieri. Infatti, nel totale delle otto settimane la vendita di lievito di birra è cresciuta in media del 149% e quella della mozzarella per pizza del 109%. Uova, burro, farina nel passaggio dalla prima alla seconda fase del lockdown sono ancora in testa al gradimento degli italiani; ad oggi le uova e il burro registrano nel totale dei due mesi crescite del +44% e +46% ma le prime sono addirittura aumentate da marzo a aprile (dal +36,6% al +47,4%), stessa sorte è toccata al burro (dal +39,5% al +49,2%). La farina è passata dal +114% delle prime tre settimane al +174% delle successive 5 per attestarsi a una crescita media nell’intero periodo del +152%. Al contrario, dal 16 marzo al 19 aprile, le vendite del pane sono calate del -30%.
Su prodotti per aperitivi e giù bevande sportive. Su anche prodotti per capelli fai da te
Nelle ultime settimane si sono registrate un incremento delle vendite di aperitivi (+17%) e birra (15,5%), e anche le creme spalmabili con +37,4%. Calano invece sin dall’inizio della quarantena le bevande e tutti gli integratori per sportivi (-48% e -45% nelle otto settimane). La chiusura dei parrucchieri ha provocato un sostanziale incremento degli acquisti di prodotti per la cura della persona quali le colorazioni per capelli, passate dal +25% delle prime tre settimane al +164% del periodo tra il dal 16 marzo e il 19 aprile.