Lo rileva l’Osservatorio EY-Confimprese che ha fotografato un forte calo nel primo trimestre nei settori abbigliamento e accessori, food&beverage e non food.
L’andamento dei consumi in Italia risente fortemente dell’emergenza Covid-19 in corso. L’Osservatorio EY-Confimprese ha fotografato la situazione italiana. Dall’indagine è emerso, tra limiti e le restrizioni imposte sia ai consumatori che alle attività commerciali, la modifica dei modelli di consumo, i livelli di vendita degli operatori e i trend dei consumi di mercato dell’ultimo trimestre. In particolare si evidenzia una flessione dei consumi nel primo trimestre 2020 pari al 26% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Consumi: l’indagine dell’Osservatorio EY-Confimprese
L’Osservatorio EY-Confimprese ha analizzato i trend dei consumi nei settori abbigliamento e accessori, food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) e non food (retail cosmetica, arredamento, servizi, cultura). Dall’analisi ha rilevato vendite stabili nei mesi di gennaio e febbraio e un crollo nel mese di marzo del 79%, che ha portato il trimestre a chiudere in flessione del -26%.
Quali sono i settori che hanno risentito maggiormente il calo?
Il crollo dei consumi ha interessato in primis il comparto abbigliamento e accessori (-82%), seguito da food&beverage (-78%) e non food (-74%). E’ quanto comunica l’Osservatorio, che ha analizzato 623 aree commerciali, tra centri commerciali, outlet, high street e travel. Analizzando i trend per canale di vendita, il travel (aeroporti, stazioni) è il peggiore con un -86% a marzo e -30% nel trimestre, penalizzato da febbraio (-8%) dalle restrizioni sui trasporti che già avevano bloccato i voli dalla Cina. A seguire, centri commerciali (-82%) e outlet (-83%), mentre, si registrano dati leggermente migliori per le vendite nelle zone dello shopping delle città principali (-79%) e nei comuni più piccoli e periferia (-76%).
Quali sono le regioni maggiormente colpite dal calo consumi?
La Lombardia è la regione che ha registrato il peggior trend nel mese di marzo 2020 con un -83%. A seguire la Toscana (-80,9%), l’Emilia-Romagna (-80,5%) e il Veneto (-80%). Più in generale il Nord-ovest ha registrato un -81%. Questo dovuto alle province più colpite dal virus: Milano (-83%), Monza Brianza, Bergamo e Brescia (-85%). Variabili tra -75 e -80% i trend delle altre grandi province italiane. Da inizio anno le vendite si sono ridotte di oltre il 30% per Bergamo e Monza Brianza, mentre risultati un po’ meno penalizzanti si registrano nel sud Italia con Napoli a -18% e Palermo a -20% per cento. Si tratta di andamenti differenziali di oltre dieci punti percentuali, in parte guidati da migliori trend del Sud rispetto al resto della Penisola a gennaio e febbraio.