Il fenomeno del Binge-gaming
In questo periodo in cui siamo costretti a stare a casa per l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, scatta un altro allarme sociale. Si tratta della diffusione del binge-gaming tra i giovani che hanno un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. Secondo quanto riportato dal rapporto di Limeglight Networks, le sessioni di binge-gaming sono in aumento in tutto il mondo, con un incremento del 7% rispetto al 2019. In Italia il 6% dei gamer italiani giocherebbe per più di 20 ore a settimana, per una media di circa 6 ore e 34 minuti consecutivi.
A cosa si attribuisce la crescita del fenomeno?
Secondo alcuni esperti la forte diffusione del binge-gaming è imputabile in parte all’esponenziale consumo da parte dei consumatori dei videogiochi su dispositivi mobili, i quali gli consentono di giocare comodamente da qualsiasi posto ed in qualsiasi momento.
Lo smartphone risulta essere il principale dispositivo di gioco
Per i gamer di tutto il mondo lo smartphone risulta essere il principale dispositivo di gioco per i gamer di tutto il mondo. Secondo il rapporto State of Online Gaming 2020 la preferenza per questa piattaforma di gioco è aumentata del 13% rispetto al 2019. La maggior parte dei gamer italiani, secondo il rapporto, preferisce giocare su smartphone piuttosto che su PC e console.
Cosa dice il rapporto “State of Online Gaming”?
Dal rapporto “State of Online Gaming” di Limelight Networks, condotto su 4.500 consumatori in Italia, Francia, Germania, India, Giappone, Singapore, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti, dai 18 anni in su, è emerso anche un forte interesse a livello mondiale verso i servizi di console-less gaming; l’aumento dei gamer in Italia; il 43,6% dei gamer sarebbe disposto a lasciare il proprio lavoro per diventare un giocatore professionista; quasi la metà dei gamer italiani non dorme per continuare a giocare; alcuni saltano il lavoro, i pasti o addirittura la doccia (circa il 20%); la quasi totalità dei gamer di tutto il mondo trova frustrante il processo di download dei giochi; il 17,3% dei gamer italiani indica la velocità di download lenta come la principale preoccupazione;