Roma, 22/05/2023 – “Esprimiamo sostegno all’azione dell’Antitrust europea nel multare Meta per l’invio dei dati degli utenti UE negli Stati Uniti. La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale per tutti gli utenti e le aziende devono adottare misure adeguate a garantire la privacy e la sicurezza di tutte le informazioni”, così in una nota il Presidente Nazionale Udicon, Martina Donini. Secondo l’accusa, Meta non avrebbe protetto adeguatamente i dati personali degli utenti europei e ha continuato a trasferirli negli Stati Uniti, dove le garanzie di privacy potrebbero essere inferiori rispetto alle regole dell’Unione Europea.

“È preoccupante che Meta continui ad ignorare gli avvisi dell’UE riguardo a queste pratiche. La multa record prospettata, che potrebbe superare quella inflitta ad Amazon nel 2021, dimostra la gravità delle violazioni commesse. È fondamentale che le Autorità di regolamentazione applichino le leggi sulla privacy in modo rigoroso e che infliggano multe significative alle aziende che non rispettano le normative nei confronti degli utenti europei”, continua Donini.

“La questione del trasferimento dei dati personali dall’UE agli Stati Uniti è oggetto di un dibattito che va avanti dal 2013 con il caso Snowden e l’azione legale di Max Schrems. La sentenza “Schrems II” della Corte di giustizia dell’Unione europea dichiarò infatti illegittimo il “Privacy Shield” e Meta fu costretta ad adottare le clausole contrattuali standard come soluzione alternativa. Oggi quelle stesse clausole non sono state considerate idonee dalle autorità di regolamentazione. Una situazione che potrebbe avere conseguenze non solo per Meta, ma potrebbe coinvolgere anche altre grandi aziende tech statunitensi, considerando gli standard più bassi sulla privacy negli Stati Uniti rispetto all’UE”, ha concluso Donini.

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