LinkedIn, il social network dedicato al mondo del lavoro, nel giro di pochi mesi è stato nuovamente violato sottraendo informazioni e dati personali di oltre 700 milioni di utenti (92% del totale dei dati).
Sono stati estrapolati diversi dati sensibili come indirizzi email, nomi completi, numeri di telefono, indirizzi fisici, record di geolocalizzazione, nomi utente LinkedIn e URL del profilo, esperienze personali e professionali, altri account di social media e altri nomi utente, che sono stati diffusi online.
La modalità utilizzata dai cybercriminali in questo caso è quella del “web scraping”, una tecnica informatica di estrazione di dati da un sito web attraverso l’utilizzo di programmi software sofisticati. Sebbene la piattaforma LinkedIn abbia dichiarato che i dati estratti fossero già pubblici, il rischio di questa violazione rimane la possibilità degli utenti registrati di cadere nella trappola delle truffe online, come furti di identità o tentativi di phishing.
Nonostante le password degli account di LinkedIn non siano state toccate, secondo quanto dichiarato dal social stesso, si raccomanda di cambiare le proprie credenziali di accesso per proteggersi da frodi informatiche di vario tipo.
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