Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso le città che nell’ultimo mese hanno sforato per più volte i valori del PM10.

Gennaio 2020

L’emergenza smog in Italia è sempre più permanente. Ogni anno si ripresenta puntale in questo periodo. Lo si apprende dai dati di Mal’aria, il report annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in città. Secondo il rapporto le prime tre settimane del 2020 hanno visto sforate i limiti di PM10 le città di Frosinone e Milano per 19 giorni; Padova, Torino e Treviso per 18 giorni; non se la passano bene Napoli con 16 giorni e Roma 15 giorni di superamento limiti.

2019 Anno nero

L’emergenza smog, secondo il report di Mal’aria, ha segnato anche il 2019 italiano. Lo stesso lo ha definito un anno nero.  Sono stati ben 54 capoluoghi di provincia che hanno superato il limite previsto per le polveri sottili (PM10) o per l’ozono (O3). Circa la metà dei capoluoghi ha superato i limiti per entrambi i parametri. Torino è la città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge, seguita da Lodi e   Pavia. E anche il decennio appena trascorso 2010-2019 la maglia nera va Torino, con più mille giorni di inquinamento in città.

Le principali fonti inquinanti

Questo perdurare di emergenza smog sta mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e l’ambiente circostante. Tra le principali fonti di emissioni inquinanti atmosferiche in ambito urbano abbiamo il trasporto stradale, il riscaldamento domestico, l’industria e l’agricoltura.

I danni prodotti per l’inquinamento atmosferico

Al momento l’inquinamento atmosferico è tra le più grandi minacce ambientali per la salute umana. Viene percepita come la seconda più grande minaccia ambientale dopo il cambiamento climatico. A pagarne le conseguenze sono i consumatori. Sono più di 60 mila le morti premature in Italia dovute all’inquinamento atmosferico. Tutto ciò determina un danno economico, stimato sulla base dei costi sanitari, che solo in Italia oscilla tra 47 e 142 miliardi di euro all’anno.  In Europa siamo tra i 330 e 940 miliardi annui. La Commissione europea, a tal proposito, ha messo in atto numerose procedure di infrazione contro gli Stati membri, tra cui l’Italia, per il mancato rispetto dei limiti in tema di qualità dell’aria.

Le azioni per rimediare?

Secondo l’associazione ambientalista, tra le azioni principali per rimediare a questo cronica emergenza, sarebbe opportuno potenziare, rendendolo allo stesso tempo più efficiente, il trasporto pubblico locale.  Grazie a questo accorgimento si potrebbe ridurre il numero di mezzi circolanti nelle città, ripensando le aree urbane in una chiave sostenibile. Altra azione è quella di rendere maggiormente consapevoli i consumatori, attraverso la realizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione sulle pubblicità spesso ingannevoli legate al mercato delle auto.  Le misure anti-smog come il blocco del traffico, secondo la stessa organizzazione, risultano solo interventi palliativi che non producono effetti duraturi. È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. Solo così si potrà aggredire davvero l’inquinamento atmosferico e affrontare in maniera concreta il tema della sfida climatica”.

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