COMUNICATO STAMPA

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Roma, 13/07/2017 – “Nonostante le rassicurazioni dell’ARPACAL riguardo le condizioni del mare calabrese, i cittadini continuano ad essere preoccupanti – dice in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – dobbiamo capire quale sia il reale problema perché, se i bagnanti ad occhio nudo avvistano una schiuma sospetta o la presenza di materiali che alterano il colore e l’odore dell’acqua, è giusto che si facciano delle analisi più approfondite per rassicurarli”.

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L’ARPACAL è da settimane inondata da segnalazioni di cittadini calabresi che lamentano macchie dense nel mare, odori forti e altre fattispecie poco chiare. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, tuttavia, ha più volte comunicato di non essere preoccupata per la situazione del mare in Calabria, giustificando le segnalazioni con normali proliferazioni algali.

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“Abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo di lavoro – conclude il Presidente Nesci – con la partecipazione, oltre che della nostra associazione, del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Regione Calabria, dell'ARPACAL, dell'ANCI Calabria, del Comando Carabinieri Tutela per l'Ambiente sia di Reggio Calabria che di Catanzaro ed il Comando della Capitaneria di Porto (Direzione Reggio Calabria), per individuare ed eliminare le criticità delle attuali procedure di salvaguardia ambientale delle coste calabresi, al fine di realizzare una miglior tutela per i cittadini e, soprattutto, per aumentare il grado di sicurezza ambientale percepito dai bagnanti che, da mesi, inondano di segnalazioni l'ARPACAL che a sua volta non riesce a tranquillizzare i cittadini nonostante le verifiche già comunicate”.

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