La pandemia da Covid-19 non risparmia proprio nessuno, neanche il nostro trasporto pubblico. Questo, infatti, è sempre stato un elemento estremamente essenziale per i cittadini e per la mobilità non solo nelle grandi città, ma anche nelle periferie, senza contare anche l’impatto economico nelle principali aziende di trasporto. Lo stravolgimento delle nostre vite quotidiane, il cambiamento repentino delle nostre abitudini sta portando un forte aggravamento sull’economica dei trasporti, basato principalmente sull’ effetto psicologico delle persone.

Le statistiche:

Secondo le statistiche è emerso, infatti, che Il trasporto pubblico “nel 2019 hanno usato tram, autobus e filobus 3 milioni di persone tutti i giorni e 3 milioni più volte alla settimana. Nelle regioni del Nord lo hanno utilizzato 1,5 milioni di persone di 14 anni e più tutti i giorni e 1,4 milioni più volte a settimana; al Centro 740 mila e 700 mila; al Mezzogiorno 670 mila e 770 mila”.
Oggi, invece, il trasporto pubblico locale è calato del 25%, invece è aumentato di molto lo spostamento con l’utilizzo della propria autovettura con un incremento del 75%. Ma quello dell’utilizzo o meno dei mezzi pubblici, non è purtroppo l’unico problema.

A proposito di costi di gestione…

In periodo di pandemia, bisogna fare conto che, ogni mezzo di trasporto pubblico è utilizzato da più di una persona, ragione per cui, è consigliato sanificare con più frequenza rispetto a quanto si faceva in precedenza. Sanificare i mezzi pubblici comporta anche dei costi elevati per le aziende, le quali si preparano a fare i conti con l’aumento dei costi gestionali dovuti, tra le altre cose, anche al necessario incremento delle corse dei mezzi di trasporto quali, metro, bus, treni aerei e così via…  Il trasporto pubblico è una risorsa fondamentale per il nostro Paese, e come tale, va salvaguardato e tutelato sotto tutti gli aspetti economici, organizzativi, ma anche e soprattutto, per la salute dei pendolari.

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