In tutto il mondo ormai, si sta combattendo una battaglia senza precedenti, uniti tutti insieme contro un virus che ha generato una pandemia. Le nostre abitudini quotidiane sono state stravolte, al punto da far quasi fatica a ricordare come fossero prima della pandemia. Si sono tirate le somme un po’ su ogni aspetto della nostra vita pre e post lockdown e su come siano cambiate le nostre attitudini rispetto alla mobilità. Secondo le ultime ricerche, si evince come rispetto al periodo precedente al lockdown l’utilizzo delle auto in città sia aumentato del 70%, lo spostamento a piedi è cresciuto del 26% mentre il trasporto pubblico è invece calato del 25%. Ma quali sono gli aspetti più critici della mobilità urbana? In primo luogo c’è uno ampio utilizzo delle auto private guidate per spostarsi anche per brevi tragitti ed uno scarso utilizzo del trasporto condiviso, rispetto agli anni precedenti. Ma quali sono le soluzioni da adottare a breve termine per ovviare a tutto ciò? Gli esperti del settore sostengono che una soluzione potrebbe essere quella di differenziare gli orari di ingresso/uscita dai luoghi di lavoro in modo da spalmare il traffico durante l’arco della giornata, riducendo i picchi del traffico, oppure rinnovare e intensificare le disponibilità del car sharing o bike sharing, molto in voga al momento grazie all’utilizzo di numerose App tramite gli smartphone. La pandemia ha cambiato inevitabilmente il nostro modo di vivere e lavorare e, ovviamente, anche il modo in cui ci muoviamo e, per tale ragione, il settore della mobilità deve essere uno degli aspetti più importanti da salvaguardare, incentivando la mobilità sostenibile, soprattutto nelle più grandi metropoli italiane.

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