L’Inps provvederà nei prossimi 10 giorni ad accreditare la cassa integrazione Covid, anche in deroga, a tutti i lavoratori.
L’Inps ha pubblicato sul proprio sito internet un documento che riepiloga le principali novità relative alla cassa integrazione Covid, anche in deroga.
Cassa integrazione: le principali novità
Nei prossimi giorni, l’Inps emanerà le specifiche circolari che regoleranno i vari aspetti della disciplina introdotta dalla nuova normativa sulla cassa integrazione.
Le più importanti innovazioni riguardano:
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la possibilità di chiedere un ulteriore periodo di 5 settimane con la causale Covid-19 nazionale, con una procedura più snella rispetto al passato;
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l’introduzione di termini più stringenti per l’invio delle istanze con previsione di una penalizzazione nei casi in cui la domanda sia presentata oltre il termine stabilito;
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la concessione dell’assegno per il nucleo familiare ai beneficiari dell’assegno ordinario a seguito della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza da Covid-19;
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la previsione che le ulteriori 5 settimane di Cassa integrazione in deroga vengano autorizzate direttamente dall’Inps, a cui andranno presentate le domande a partire dal 18 giugno.
A quanto i pagamenti della cassa integrazione?
I lavoratori che ancora non hanno ricevuto nulla inizieranno a prendere l’ammortizzatore sociale nel giro di dieci giorni. A comunicarlo la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.
In base ai dati INPS aggiornati, al momento risulta autorizzato in media il 90% delle domande di cassa integrazione presentate e pagato il 78%. Per la cig in deroga sono stati pagati ad oggi 911mila lavoratori e ne mancano altri 180mila. Il ritardo è dovuto ad un sistema con procedure complesse.
Cosa ha previsto il Decreto Rilancio
Il decreto Rilancio ha previsto altre 9 settimane di cig Covid-19. Inoltre, ha anche disposto una semplificazione sulla cassa in deroga, con domanda da presentarsi direttamente all’istituto di previdenza (senza dover passare dalle Regioni) e con tempi rapidi di deposito istanza, con in più anticipo INPS del 40% sul trattamento spettante e la possibilità per il datore di lavoro di anticipare il pagamento (poi restituito a conguaglio).