INTERVISTA al Professor Celleno (Dermatologo, Presidente AIDECO)

1) Quali sono i rischi principali per la salute dei bambini legati all’esposizione solare, e come possono essere prevenuti?

Soprattutto per i bambini piccoli fino ai due anni di età, il sole può rappresentare un grosso pericolo per la loro salute. Infatti, la loro pelle è ancora immatura, così come il loro sistema immunitario e, esposizioni al sole esagerate possono produrre, accanto al classico e conosciuto eritema solare, anche danni che si manifesteranno solo nel tempo. È stato, infatti, dimostrato come queste esposizioni causino la comparsa di un maggior numero di nei in età adulta predisponendo ad un maggior rischio di sviluppo del temibile tumore: il melanoma. Inoltre anche altri tipi di danni come il danneggiamento, sia dell’epidermide che del derma, si cominciano a produrre nella loro pelle e anch’essi diventeranno evidenti man mano che si accumulano nei tessuti.  Se volessimo guardare il solo lato estetico, potremmo dire che la pelle di un bambino piccolo che ha preso troppo sole, ed ha avuto quindi più volte un eritema solare, sarà in età adolescenziale e poi adulta, meno bella di quella di un bambino che non si è “scottato” così spesso con il sole. Fino a due anni di età sarebbe meglio che i bambini prendessero il sole con la protezione di idonei indumenti sempre utilizzando prodotti di foto-protezione adeguati e che la loro permanenza sotto il sole sia moderata e guidata dal buon senso.

2) Quali potrebbero essere i fattori che influenzano in qualche modo la scelta della protezione solare più

adatta per i bambini?

I fattori da tenere in considerazione sono diversi. Da un lato il prodotto deve essere gradevole da applicare, ma anche “persistente” sulla pelle: il bambino giocando asporta dalla superficie cutanea il prodotto applicato strofinandosi sulla sabbia o sul terreno, oppure giocando nell’acqua. Per questi motivi è bene scegliere prodotti che siano stati testati e che riportino in etichetta la loro capacità di resistere al bagno (Water resistance). Il valore della sua protezione solare, in genere noto come SPF (Sun Protecting Factor) deve essere molto alto, possibilmente 50 o 50+, ma non meno di 30. Va però ricordato come il valore di SPF indichi il grado di protezione per gli UVB, la parte della radiazione solare che produce anche l’eritema solare; ma attenzione, il sole emana anche i raggi UVA che non scottano la pelle, ma ugualmente sono dannosi. Il prodotto, allora, deve riportare in etichetta anche il grado di protezione offerta per questa parte della radiazione solare.  Se poi il prodotto si presenta in maniera simpatica per il bambino, tanto di guadagnato: questo permetterà di abituarlo ad avere confidenza con l’applicazione dell’antisolare.

3) Ci vuole spiegare qual è la differenza sostanziale tra la protezione solare per i bambini e quella per gli

adulti? 

Non ci sono differenze tecniche nel meccanismo di fotoprotezione fra adulti e bambini. L’efficacia del prodotto è affidata sempre a sostanze chimiche (Filtri solari) o fisiche (Schermi solari). Esistono scuole di pensiero che privilegiano nei bambini l’uso degli schermi, rispetto ai filtri, perché teoricamente (essendo particelle minerali come il biossido di titanio) dovrebbero essere meno reattive e quindi più sicure. In realtà spesso i prodotti antisolari presentano un mix sia di schermi che di filtri e, inoltre, i foto-protettori più moderni sono sostanze che si comportano sia come filtri che come schermi. Le differenze possono risiedere nella “texture” del prodotto, nella sua eventuale profumazione e magari nelle prove che vengono effettuate prima dell’immissione in commercio per verificare la sicurezza d’impego che deve essere attentamente valutata vista la categoria più fragile di utenti a cui il prodotto è destinato.

4) Quali sono i consigli principali che si sente di dare, per proteggere i bambini dal sole durante le attività

all’aperto, soprattutto nelle ore più calde?

Le ore più calde non si addicono ai bambini: il loro sistema di termoregolazione non è ancora completamente funzionante e, come gli anziani, soffrono molto il caldo e l’umidità eccessiva. Quindi andrebbero evitate.  È comunque importante che il bambino assuma molta acqua, ma anche liquidi come, ad esempio, i succhi di frutta (anche fatti in casa) che reintroducano quei sali persi con la sudorazione.  Infine è sempre consigliabile l’utilizzo indumenti di protezione, ma non troppo leggeri o trasparenti; in tal caso infatti il sole può penetrarli e danneggiare comunque  la pelle. Esistono anche indumenti come magliettine che riportano il loro valore di protezione solare. Anche un cappellino è molto utile. Dopo il gioco all’aria aperta, una doccia con acqua dolce, seguita dall’applicazione di un prodotto “dopo sole”, permetterà di lenire eventuali irritazioni e di rinfrescare piacevolmente il bimbo.

5) Quali sono i segnali di una eventuale scottatura solare nei bambini e come intervenire in caso di necessità?

Nei casi importanti, accanto all’eritema, può comparire anche febbre e sulla pelle si formano vescicole e “bolle” con del liquido all’interno. Le condizioni generali del bambino fanno facilmente capire come stia. In questi casi è opportuno consultare il medico.  Nei casi meno gravi, ma con un eritema evidente, è intanto importante non esporre il bambino al sole nei giorni seguenti fino a quando la pelle non si sia ristabilita. Utili potranno essere l’applicazione di una crema che contenga un cortisonico leggero, magari unito ad un antibiotico, quest’ultimo importante soprattutto in caso di “spellature” dovute alla rottura delle bolle per prevenire le sovra infezioni. Attenzione poi va posta all’idratazione del bambino visto che la pelle danneggiata fa perdere facilmente acqua all’organismo.

 

6) In conclusione, ci vorrebbe elencare quali sono le maggiori precauzioni da adottare per evitare l’esposizione solare nei bambini durante le ore più calde della giornata?

In buona parte si è già risposto con le domandi precedenti. In ogni caso, di seguito un breve vademecum:

  • Evitare le ore più calde
  • Nei bambini di sotto di due anni usare indumenti di protezione e cappellino
  • Utilizzare sempre prodotti di fotoprotezione
  • SPF alto, non inferiore a 30 (meglio se 50/50+)
  • Riapplicare spesso il prodotto in base anche alle attività motorie e ludiche del bambino
  • Al termine della giornata doccia con acqua dolce e prodotto dopo sole
  • Non usare profumi o prodotti non realizzati per l’esposizione solare
  • Reidratare costantemente sia l’organismo, bevendo liquidi costantemente) che la pelle (con creme e lozioni topiche)

 

 

AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, nasce nel 2007 allo scopo di offrire un punto d’incontro e di riferimento per tutti coloro che operano a vario titolo nella dermo-cosmetologia moderna, dai dermatologi ai cosmetologi, ai medici, ai chimici, ai tossicologi, ai farmacisti, con l’obiettivo primario di migliorare la qualità di vita dell’individuo.
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