Roma, 07/01/2019 – “I dati Istat relativi all’indice dei prezzi al consumo NIC del 2018 descrivono un andamento dei prezzi in aumento dell’1,1%: nello specifico – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – la macro voce che ha pesato di più è stata quella inerente l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili con un aumento pari al 4,7%, a seguire la macro voce relativa al costo delle bevande alcoliche e tabacchi che registra un aumento del 2,7% e non da ultimo quello dei trasporti pari all’1,2%. Non è andata meglio per i servizi ricettivi e di ristorazione i cui prezzi hanno riscontrato un incremento dell’1,1%. La fotografia scattata dall’Istat sembra, senza ombra di dubbio, confermare un netto peggioramento del potere di acquisto delle famiglie nel periodo che va da dicembre 2017 a dicembre 2018, si evidenzia un sostanziale aumento dei prezzi che conseguentemente pone il consumatore singolo ma meglio identificato come la famiglia nella condizione di dover mettere un freno alla propensione di risparmio che caratterizza la famiglia media italiana, con un calo che viene indicato nel terzo trimestre 2018 dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. A questo calo – continua Nesci – riferito alla propensione al risparmio viene contrapposto il reddito disponibile delle famiglie pari allo 0,1%, comportando una perdita dal potere d’acquisto dello 0,2%. In conclusione, il “buon padre di famiglia”, avendo una coperta corta, ha preferito mantenere un quasi inalterato volume dei consumi, decidendo di non accantonare parte di risparmi, al fine di garantire il soddisfacimento dei fabbisogni dei propri componenti.

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Il nostro auspicio – conclude Nesci – è quello di assistere, a partire dai primi mesi di quest’anno, ad un’inversione di tendenza almeno per ciò che concerne il potere d’acquisto delle famiglie, anche se già destano preoccupazione i dati relativi agli aumenti dei prezzi dell’energia che metteranno a dura prova la gestione del bilancio familiare”.

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