Roma, 11/01/2019 – “L’Istat ha diffuso in data odierna i dati relativi al settore della produzione industriale, riferiti a Novembre 2018 – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – evidenziando in primis come la produzione abbia registrato una marcata flessione sia rispetto al mese precedente che su base annua. Nonostante l’Istituto sottolinei però che l’effetto potrebbe essere stato provocato anche dal posizionamento delle festività sul calendario relative al 1° Novembre, sicuramente si nota un quadro complessivamente debole della produzione industriale per tutto il 2018”.

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L’esame degli indici dimostrerebbe un aumento congiunturale solo per il comparto energia, pari a + 0,1%, mentre variazioni negative si registrano invece per i beni intermedi, ovvero fabbricazione di prodotti chimici, di metalli e prodotti in metallo, di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti; i beni strumentali (-1,7%) ovvero quelli relativi alla fabbricazione di macchine e motori, strumenti e apparecchi di misurazione e controllo e autoveicoli; i beni di consumo (-0,9%): nella specie apparecchi per uso domestico, mobili, motocicli e apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.

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“Di sicuro, se dovesse continuare l'attuale fase di flessione dell’economia italiana – continua Nesci – il clima di fiducia dei consumatori continuerà a risultarne compromesso, provocando così un ulteriore calo nei consumi al dettaglio. Le aspettative per il futuro, infatti, registrando la diminuzione più sostenuta a fine 2018, per effetto anche dei dati negativi sull’occupazione frenano la fiducia dei cittadini, costringendoli a consumare ed investire di meno. Non si trascuri – conclude Nesci – un altro effetto che potrebbe essere provocato da una battuta d’arresto della produttività così marcata: ovvero quello di frenare le dinamiche di mercato, provocando scarsità di risorse e un possibile aumento dei prezzi”.

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