Non sono molte le aziende che si sono già messe in regola con il General Data Protection Regulation che, in breve, non significa solo protezione e massima attenzione ai dati personali, ma anche una nuova finestra da aprire sullo sconfinato mondo delle possibilità economiche. Conformarsi alla GDPR, in primis, permette di avere un vantaggio rilevante sui competitor. Le poche aziende che hanno deciso, fin da subito di adeguarsi ad una maggiore trasparenza sui dati dei consumatori stanno giovando di un incremento percentuale importante sulle vendite.

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Quando il consumatore sente di avere la sicurezza che i propri dati vengano protetti nel miglior modo possibile ha più voglia di acquistare prodotti o alzare la propria capacità di spesa. Ad esempio, in questo primo scorcio di GDPR, l’aumento della spesa ha toccato il 24%, dato più che significativo. Il numero delle transazioni è arrivato a toccare il 40% in più rispetto al totale dell’ante GDPR.

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I dati sono sempre in crescita anche perché, un avvento del genere, è un qualcosa della quale parlare, che genera reazioni e contenuti da parte degli utenti che, infatti, hanno confessato di averne parlato subito con parenti e amici. Come precedentemente detto, il problema è che sono ancora troppo poche le aziende che si sono adeguate al GDPR. Le ultime rilevazioni ci indicano che oltre l’85% delle aziende tra Europa e Stati Uniti non saranno pronte al GDPR per il 25 maggio, ma visti i dati sensibilmente positivi, chissà che alla fine non si ricredano.

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