Nell’era dei Big Data, la gigantesca raccolta di dati che per rapidità e varietà richiede metodi analitici appositi per l’estrapolazione di un valore, i consumatori sono sempre meno consapevoli riguardo le informazioni che cedono online. Le società o le grandi aziende sono sempre alla ricerca del maggior numero di informazioni possibili sui cittadini in modo da ridisegnarsi un target ad hoc per la propria attività. Da questa esigenza nascono le tante iniziative volte al recupero di dati sensibili, come per esempio carte fedeltà o concorsi a premio. Ma se è vero che i dati sono un bene da tutelare, è vero al tempo stesso che la paura della dispersione dei dati non deve bloccare quello che è un naturale avanzamento tecnologico. E’ necessario per i consumatori porre attenzione all’attendibilità del marchio che richiede i nostri dati, tenendo conto del fatto che spesso le truffe migliori girano via Mail con repliche di siti attendibilissimi che richiedono tuttavia dati mai richiesti dalle aziende come password o codici bancari. E’ importante sapere che nessuna azienda, anche la più importante richiederà mai informazioni importanti per mezzo Mail. Con le dovute accortezze è possibile quindi sostenere una crescita tecnologica che potrà portare solo benefici ai consumatori, padroni del proprio futuro in misura “Big”.

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