In questi giorni è stato approvato il nuovo regolamento sull’etichetta dei prodotti alimentari approvato dal Consiglio Competitività dell’Unione Europea.
Il nuovo regolamento estende l’obbligo di indicare il paese di origine anche per le carni suine, avicole e ovi-caprine, come già accade per le carni bovine, il miele, l’olio di oliva, la frutta e gli ortaggi freschi.
Un passo avanti per poter fare scelte consapevoli nell’ambito degli acquisti di natura alimentare con etichette più chiare e con informazioni più trasparenti.
È una decisione importante per la tutela dei diritti dei consumatori che così possono conoscere la linea di produzione dell’animale e sapere da dove arriva soprattutto, dopo i numerosi casi di emergenze alimentari che hanno investito l’Europa nell’ultimo anno, dalla mozzarella blu, alla diossina nella carne di maiale, alle ultime contaminazioni di Escherichia Coli.
Le etichette sulla carne dovranno indicare il Paese nel quale l’animale è nato, allevato e macellato. I deputati hanno anche rafforzato le regole esistenti per garantire informazioni chiare ed evitare confusione fra i consumatori. 
L’etichettatura del paese di origine potrebbe essere estesa ad altre categorie di cibo, ma prima dovranno essere effettuate le valutazioni necessarie nei primi due anni dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, per poter così verificare la fattibilità e i costi che tali obblighi di etichettatura comporterebbero.
La proposta di regolamento approvata dai Ministri europei apre la strada ad accogliere le richieste italiane in materia che peraltro si sono già tradotte in una legge nazionale subito contestata dalla Commissione, trova immediata attuazione nel settore della carne di altre specie diverse da quella bovina. 
Infatti lo schema di regolamento approvato prevede che l’indicazione del paese d’origine o il luogo di provenienza sia obbligatoria e la Commissione s’impegna a presentare una relazione entro 5 anni dalla data di applicazione dell’etichettatura obbligatoria. 
La proposta prevede inoltre l’indicazione dell’origine del principale ingrediente, se non è lo stesso dell’origine del prodotto alimentare o almeno l’indicazione che le origini non sono le stesse. 
Lo schema di regolamento dopo la seconda lettura e approvazione da parte del Parlamento europeo ritornerà al Consiglio dei ministri per la definitiva approvazione ed emanazione, cui faranno seguito i regolamenti applicativi emanati dalla Commissione; per cui l’obbligo per altre carni diverse da quelle bovine andrà in vigore solo dal 2012.
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