L’estate sta lasciando il posto all’autunno ma al piacere e all’utilità della bici non si vuole rinunciare.
Sarà la crisi e il forte e costante aumento della benzina che dà una motivazione in più agli italiani che usano sempre più spesso la bici per recarsi sul posto di lavoro.
I fruitori sono soprattutto gli studenti e lavoratori giovani che vedono la bici come il mezzo utile ed economico per muoversi ovunque che permette di non inquinare l’ambiente e di non consumare alcun tipo di carburante e senza dubbio un modo per mantenersi in forma.
 Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Audimob di Isfort, relativi al 2010, appena elaborati, sono 6,5 milioni gli italiani che vanno al lavoro o a scuola in bicicletta ed è più che quadruplicato l’uso della bici nei giorni feriali negli ultimi 10 anni.
Gli utilizzatori abituali sono aumentati in diverse parti d’Italia, nel nord-est sono passati dal 19% del 2005 al 30,6% del 2010, nel nord-ovest dall’11% al 15%, al centro dal 7 all’8% al sud dal 3,4% al 5,5%.
 «Per trovare una quota così elevata di mobilità bisogna tornare al periodo che ha preceduto la motorizzazione di massa» spiega Alberto Fiorillo di Legambiente. «Al Nord ci sono città dove andare in bicicletta è un gesto che fa parte della propria cultura, ma oggi la novità è rappresentata dall’aumento di giovani». A Reggio Emilia, Ferrara e Padova, la bici è usata da un terzo degli abitanti . un esempio di pratiche virtuose è Bolzano: sono stati dati premi a chi andava a lavorare in bicicletta. Mestre è diventata una della città più ciclabili che sostenere il confronto con quelle europee. A Roma il sito ciclomobilisti.it è il punto di riferimento dei sostenitori del “bike to work”, dal sito si può scaricare una guida che dimostra tutti i benefici, fisici e non solo, che si hanno ad abbandonare l’automobile.
Purtroppo in Italia ci sono anche degli ostacoli di tipo burocratico per il mezzo a due ruote, uno è nel Codice della Strada che non si è adeguato, per esempio le bici devono avere le luci ma se non le hanno non sono sanzionabili, hanno la possibilità del rimorchio ma non si possono portare i bambini poi, l’infortunio in itinere, tra casa e lavoro è riconosciuto e risarcito per chi usa altri mezzi ma non a chi va in bicicletta.
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