I prezzi medi della Rc auto sono cresciuti in media del 6% nel primo trimestre del 2011, mentre nell’intero 2010 sono aumentati del 4,5%. I dati sono contenuti nella relazione annuale dell’Isvap. La raccolta premi Rc auto infatti e’ cresciuta del 4,5% in valore e ciò, in presenza di una sostanziale invarianza del parco veicoli, significa che sono i prezzi ad agire da elemento propulsivo. La tendenza e’ proseguita anche nel primo trimestre di quest’anno con un ulteriore incremento del 6% del valore dei premi raccolti. Per questo l’Autorità ha deciso di dare un forte segno di discontinuità, avviando un percorso in direzione di una riforma del settore. In particolare si sta studiando una riforma del sistema bonus-malus, che non riesce più a funzionare da corretto meccanismo selettivo per la formulazione di premi equilibrati ed equi; e ciò non solo per la sua vetustà ma soprattutto per le distorsioni dovute a regole interne di ciascuna compagnia nella trasposizione dalla classe universale alle proprie classi di merito. Le indagini svolte hanno evidenziato la necessità di elaborare una nuova scala di coefficienti di metro, unica per tutto il mercato, che consentirà agli assicurati -cosa che oggi non accade- di conoscere in anticipo i risparmi di costo conseguenti a condotte di guida virtuose o viceversa le penalizzazioni in caso di sinistri, nell’ipotesi di invarianza delle tariffe. In tal modo l’assicurato che non ha incidenti potrà beneficiare concretamente del bonus.
Sui continui aumenti dell’Rc auto si muove anche l’Antitrust. “Stiamo studiando il fenomeno ed esamineremo i primi risultati dell’indagine conoscitiva – afferma Antonio Catricalà -. Le considerazioni le presenteremo al Parlamento”.

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