Non è facile oggi la vita di noi consumatori. Al banco della frutta e della verdura sono sparite le stagioni, quindi la scelta, seppur sia più varia, ci fa suscitare qualche dubbio. Non ci aiutano sicuramente nemmeno le nostre conoscenze, anzi, sfiderei chiunque a dire a quale stagione appartengono i kiwi o i ravanelli. Ma cos’è la stagionalità degli alimenti, e che valore ha? Comincerei col dire che è importante consumare frutta e verdura soltanto durante la loro epoca di raccolta. Solo rispettando il loro tempo fisiologico avremo la possibilità di assumere l’alimento con il suo più alto valore nutritivo, e con il suo vero sapore. Ne beneficia, così, non solo il nostro organismo, ma anche il nostro palato.
Pensiamo a quanti residui di antiparassitari e conservanti sono presenti nelle fragole che acquistiamo a gennaio, e nelle albicocche di novembre. E poi, quanto avranno sostato quelle melanzane, provenienti da chissà dove, prima di essere esposte sui banconi? Certo è che il loro aspetto è sempre impeccabile, viste le nuove tecniche di conservazioni con gas inerti, ma se poi al tatto appaiono sode e a casa tendono ad assumere un aspetto spugnoso, non ci stupiamo, magari abbiamo solo sbagliato stagione. Il problema è che sembra che molte intolleranze alimentari siano provocate non solo dalle sostanze indesiderate presenti in frutta e verdura, ma anche da un’intossicazione del nostro corpo con alimenti che in realtà l’organismo non necessita in quella data stagione, visto che non sono presenti in natura. E vogliamo pensare all’impatto ambientale che gli alimenti prodotti fuori stagione provocano? La modernizzazione dei trasporti ci permette di avere frutti esotici (banane, mango, ananas, avocado) sulla nostra tavola, o alimenti che provengono da luoghi dove produrre costa meno (Spagna, Turchia…). Ma quanta energia si spreca? E che danni provocano i pesticidi, gli ormoni e tutte le sostanze utilizzate anche in serra per avere pesche grandi e di bell’aspetto tutto l’anno?
Non ci resta che riflettere prima di acquistare frutta e verdura, e seguire la stagionalità dei vegetali per essere sicuri che almeno non facciamo male a noi stessi e alla natura.

Dott.ssa Alessia Naso

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