Se chiedessimo ai bambini cosa mangiano per merenda, mentre giocano al computer o guardano la televisione, sicuramente qualcuno risponderebbe merendine, qualcun altro biscotti, un altro ancora patatine. Nessuno direbbe frutta, yogurt o pane con confettura. Gli alimenti ipercalorici abbondano nelle nostre case non solo per far contenti i nostri figli, ma anche perché non c’ è più il tempo di preparare le merende sane che ci proponevano le nostre mamme. E allora l’ obesità infantile diventa un’ epidemia che si diffonde velocemente.
L’ OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha lanciato un grido d’ allarme per prevenire un futuro problematico. Il 41% dei bambini obesi intorno a sei anni (quando si pensa che il corpo è in crescita e non importa che il bambino sia cicciotello) sarà con molta probabilità un adulto “oversize”, con tutti i rischi connessi a ciò: patologie ortopediche, complicazioni respiratorie, problemi cardiovascolari, depressione… Certo è che il fattore ereditario è importante, ma purtroppo è uno squilibrio della dieta a essere la prima causa dell’ obesità infantile.
L’ Italia ha il primato europeo: già all’ età di 9 anni il 23,9% dei bambini è in sovrappeso, e il 13,6% risulta obeso. Le regioni del Sud sono le più colpite.
È importante che, prima di tutto, i genitori si rendano conto che questo è un problema che va affrontato, per regalare un futuro sano ai loro figli, ma anche la scuola deve orientare bambini ed adolescenti verso un rapporto più responsabile e consapevole con il cibo. Già alcuni istituti promuovono iniziative di educazione alimentare, ma questo tipo di formazione dovrebbe divulgarsi in modo capillare, coinvolgendo le famiglie che spesso non sanno come comportarsi a riguardo. La prevenzione è sempre lo strumento più efficace. I bambini sono organismi in crescita che hanno bisogno di materie prime per la costruzione del loro corpo, ma facciamo attenzione a quello che gli proponiamo.

                                                                     Dott.ssa  Alessia Naso

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