“Una strada inaugurata un mese fa e che sprofonda all’improvviso come successo con la SS106 in Calabria per noi non è certamente una sorpresa – ha scritto in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – a quanto pare le Istituzioni giocano a non ascoltare i problemi che i cittadini calabresi sono costretti ad affrontare quotidianamente. Stiamo segnalando il problema strade da anni, sulla tematica delle infrastrutture e sulla sanità stiamo organizzando un convegno il 16 dicembre alle ore 10 presso Fondazione Mediterranea Terina Onlus sita nell'Area Ex Sir, Dipartimento 15, Lamezia Terme, che si intitolerà proprio Infrastrutture e sanità sulla strada per l’Europa: cittadini calabresi a confronto con le Istituzioni. Abbiamo già inoltrato un esposto alla Magistratura e coinvolgeremo l’Anas per capire con estrema precisione le reali condizioni della strada e soprattutto visti gli ingenti costi sostenuti per questo nuovo tratto, vorremmo sapere nel dettaglio i materiali utilizzati. Comprendiamo, inoltre, la preoccupazione del Sindaco di Brognaturo per quanto riguarda la strada provinciale 43 che rappresenterebbe una vera e propria trappola mortale per coloro che la percorrono, anche per questa strada utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per la tutela dei consumatori”.

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Le strade sprofondano in Calabria, eppure alcune sono nuovissime. Cosa sta accadendo nella regione per ciò che riguarda le infrastrutture non è dato saperlo e le Istituzioni come ormai accade troppo spesso, latitano. Anche la sanità è un punto cruciale che sta preoccupando i cittadini calabresi, la mancata costruzione dei tre nuovi nosocomi crea una serie di disagi e non è l’unico problema riguardante questa tematica.

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“La nostra battaglia sulle strade non si fermerà fin quando non vedremo degli effettivi miglioramenti e soprattutto fin quando non avremo la certezza che in Calabria si può viaggiare sicuri. Perché parleremo anche di sanità? Perché stiamo combattendo anche in questo campo per far sì che vengano costruiti i nuovi ospedali e perché riteniamo assurdo quello che riscontriamo in merito all’ennesimo aumento del debito che sta incancrenendo la sanità calabrese, è chiaro o no che se questo debito superasse i 100 milioni di euro ci sarebbe il blocco del turnover, oltre che un aumento delle tasse che porterebbe all’ennesimo piano di rientro che graverebbe sui cittadini, i quali comunque non avrebbero alcuna struttura veramente efficiente? Per non parlare dell’aumento degli stipendi dei direttori generali aumentati da un massimo di 147 mila euro lordi a un minimo di 142 più trasferte e formazione, quando i malati sono costretti a delle interminabili attese con l’incubo di qualche errore in sala – conclude Nesci – parleremo di questo e molto altro al Convegno del 16 dicembre, invito tutti i cittadini che non si vogliono arrendere a partecipare per un confronto sano e costruttivo con le Istituzioni che ora non possono che guardarci negli occhi”.

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