“Non penso serva spendere tante parole per commentare il comportamento deplorevole tenuto dai docenti universitari arrestati e indagati per corruzione nell’inchiesta sui concorsi truccati, la vicenda avrà delle ripercussioni prima di tutto sull’immagine della nostra università e sulla preparazione del nostro corpo docente, per questo – dichiara in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con., Denis Nesci – agiremo per rivendicare i diritti di chi finora è stato vittima di questi giochi di spartizione degli incarichi che vanno contro ogni codice deontologico. Sembra assurdo – prosegue Nesci – che possano avvenire ancora cose di questo tipo, ma soprattutto che in un luogo in cui dovrebbe essere premiato l’impegno, la costanza e la preparazione, prevalga invece il sistema clientelare”.

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Sono sette i docenti universitari arrestati per reati corruttivi dalla Guardia di Finanza di Firenze e cinquantanove indagati, nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati. Tutto sembra essere nato dal tentativo o presunto tale, da parte di alcuni docenti, di indurre un ricercatore a ritirare la propria domanda per favorirne un altro, dal curriculum nettamente inferiore.

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“Continueremo a monitorare l’attività investigativa e ci costituiremo parte civile o in alternativa come ente esponenziale, dopo aver valutato i reati che verranno posti a segno dell’azione legale – conclude Nesci – il diritto allo studio, la trasparenza nelle attività che riguardano l’impegno dei giovani, non possono essere messe in discussione, né tanto meno possono essere inserite all’interno di una cultura del dubbio propria oramai di molte questioni che riguardano il nostro Paese”.

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