Roma, 22/09/2017 – “Il caos che in questi giorni regna nella compagnia aerea irlandese sembra non avere fine e si arricchisce di giorno in giorno di elementi che sinceramente fanno crescere ancora di più il timore che, in tutta questa storia, a rimetterci, come sempre, saranno gli utenti – lo afferma in una nota il Presidente Nazionale dell’Unione per la difesa dei consumatori, Denis Nesci – le ultime dichiarazioni del pilota Ryanair si aggiungono alla grave proposta fatta in precedenza, quando la compagnia aerea avrebbe offerto un compenso economico a fronte della rinuncia ai giorni di ferie; –continua Nesci – i piloti sarebbero pochissimi, molti hanno preferito volare per altre compagnie, questo rappresenta un grande pericolo per l’incolumità dei passeggeri, soprattutto nel momento in cui, non usufruendo dei giorni di riposo, non sarebbero nelle condizioni psicofisiche ottimali per volare ”.

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Le polemiche sulla compagnia aerea Ryanair sono all’ordine del giorno oramai. A seguito dell’avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Antitrust che si occuperà di accertare le violazioni al Codice del Consumo e agli esposti presentati, la discussione si sposta ora su un altro aspetto che è strettamente legato alla sfera sindacale a fronte della mancata fruizione delle ore di permesso e dei giorni di riposo. Il filone è legato alla questione piloti che, oltre a essere pochi per via di un esodo scontato, pare riposino con il contagocce. Per altro in questi giorni sarebbe venuta a galla anche una proposta da parte di Ryanair, di un compenso economico per i piloti che avrebbero rinunciato alle proprie ferie.

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“Con quale stato d’animo i passeggeri saliranno sui voli dopo tutto quello che si sta leggendo sui giornali? – si domanda il Presidente dell’U.Di.Con., Nesci – Ora in ballo non c’è più solo il rimborso per il volo cancellato, ma se dovessero essere confermate le voci di questi giorni sul mancato riposo dei piloti, il problema assumerà delle dimensioni più gravi; non aspetteremo che accada una tragedia per intervenire – conclude Nesci – stiamo valutando le azioni a tutela dei consumatori da mettere in campo per risolvere la questione”.

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