Prosegue il marketing della contraffazione questa volta in Emilia Romagna, una delle regioni più prospere del paese per qualità della vita e del commercio, dove, però, sono emersi diversi casi di merce contraffatta.

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La Guardia di Finanza di Rimini e Cattolica in seguito a intensi controlli ha sequestrato capi d’abbigliamento, magliette e oggettistica delle più famose squadre di calcio, giocattoli e oggetti vari, per un totale di 109.000 prodotti di cui 1440 ritenuti nocivi per la salute. Il tutto tra Rimini e Bellaria.

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Denunciati per truffa i titolari di due ditte venditrici: una facente capo a un italiano, l’altra a un cittadino del Bangladesh.

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Il fenomeno della contraffazione continua a dilagare. Queste le parole della Guarda di Finanza:

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“Stando alle cifre diffuse da fonti ufficiali e da organismi di ricerca, il giro d’affari della c.d. industria del falso ammonterebbe nel nostro Paese a quasi 7 miliardi di euro. Uno studio del CENSIS, commissionato dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, in particolare, quantifica il peso della contraffazione, in termini di mancato gettito per l’erario, in quasi 5 miliardi di euro, pari al 1,74% del totale delle entrate tributarie”.

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