Roma,  18 aprile 2017 – “Sembra di assistere ormai allo stesso copione, anche se questa volta,  a differenza della tragedia di appena un mese fa, il crollo del cavalcavia ha fortunatamente risparmiato la vita di malcapitati automobilisti – afferma in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – i cedimenti dell’infrastruttura erano già stati riscontrati nei mesi scorsi, quello che non si riesce però a comprendere è la motivazione che ha spinto la pattuglia dei carabinieri a stazionare proprio sotto il cavalcavia pericolante, ma soprattutto resta da accertare se, oltre alla chiusura del transito delle auto, era stato impedito  il passaggio a pedoni e ciclisti”.

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Dopo il crollo della A14 dello scorso mese è la volta del crollo di un altro viadotto nel cuneese, già dichiarato pericolante, a terrorizzare i cittadini. Questa volta l’infrastruttura che, secondo quanto si apprende dal sito del Comune di Fossano, era stata chiusa per lavori di manutenzione, è improvvisamente crollata sulla strada sottostante, via Marene, distruggendo un'auto dei carabinieri che miracolosamente ne sono usciti illesi.

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Attendiamo di capire nelle prossime ore le cause del crollo improvviso e valuteremo le azioni da intraprendere, nonostante non ci siano state vittime non possiamo continuare a chiudere gli occhi di fronte a questi avvenimenti che mettono in serio pericolo la vita dei cittadini” conclude il Presidente Nesci.

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