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COMUNICATO STAMPA

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Roma 05/04/2017 – “Bisogna valutare attentamente gli interventi strutturali da realizzare prima che decisioni azzardate possano creare disastri ambientali nel tarantino, in particolare nei comuni situati sul lungomare manduriano – scrive in una nota Denis Nesci, Presidente Nazionale U.Di.Con. – il progetto originario del depuratore prevedeva lo sversamento a mare delle acque reflue dei comuni interessati, una soluzione del tutto inaccettabile alla luce dei problemi potenzialmente irreversibili sia all’ambiente, sia all’economia locale che si basa principalmente sul turismo balneare, una decisione che ha scatenato le proteste dei cittadini che, ad oggi, sono rimaste inascoltate.”

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Da anni i cittadini protestato inutilmente contro la realizzazione del depuratore consortile Sava-Manduria progettato nel 2005, un piano che, qualora fosse realizzato, avrebbe delle ricadute disastrose nelle aree più importanti del Mare Ionio, per ciò che concerne il punto di vista ambientale e paesaggistico, precisamente nella località Specchiarica, una frazione compresa tra le riserve naturali di Foce del Chidro, Salina Monaci e dune di Torre Colimena.

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Le alternative al depuratore esistono e sono state anche proposte da professori di alcuni atenei italiani esperti in materia, chiediamo quindi che si proceda immediatamente alla sospensione dei lavori di costruzione del depuratore Sava – Manduria, in attesa di una verifica completa della questione, per valutare la fondatezza dei timori espressi dai cittadini; la priorità ora – conclude Nesci –è quella di arrivare ad una rapida conclusione attraverso la costituzione di un Tavolo che coinvolga il Ministero dell’Ambiente, della Salute, la Regione, i comuni coinvolti, l’U.Di.Con. ed eventuali altri enti ritenuti competenti”.

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