COMUNICATO STAMPA

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Sanità. Chiusura reparto cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti? L’U.Di.Con. chiede spiegazioni

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Roma, 29 novembre 2016. – “Come è possibile che un reparto inaugurato qualche giorno fa e all’avanguardia rimanga chiuso causando la morte di un ragazzo? Sembra un paradosso eppure nel nostro Paese accade anche questo, – afferma sconcertato Denis Nesci, Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. – che fiducia e sicurezza la nostra sanità pubblica pensa di dare ai cittadini se questi al minimo malessere hanno paura di essere trasportati in un ospedale che non può offrirgli l’assistenza di cui necessitano? È assurdo dover pensare che ci si possa affidare alla sorte quando in gioco c’è la nostra vita. – continua il Presidente Nesci – Auspichiamo in un immediato intervento da parte del Ministero della Salute e del Direttore sanitario degli Ospedali Riuniti al fine di fornire le dovute risposte alla famiglia del ragazzo deceduto e a tutti i reggini costretti, allo stato attuale, a dover percorre 150 km per poter ricevere assistenza in ambito cardiochirurgico”.   

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Il decesso del ragazzo trentasettenne avvenuto lo scorso 25 novembre a Reggio Calabria è un episodio che non può passare inosservato, un reparto di cardiochirurgia inaugurato 20 giorni fa dal Ministro Lorenzin dichiarato chiuso, ha costretto gli operatori ad un trasferimento d’urgenza tramite elisoccorso all’Ospedale Sant’Anna di Catanzaro, un trasporto che è risultato fatale.  

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Un episodio gravissimo ed inaccettabile di cui ora bisognerà accertare le responsabilità, non possiamo infatti dimenticare che l’Ospedale è destinato a servire potenzialmente un territorio di circa 236,02 km quadrati, con una popolazione di oltre 180.000 abitanti se consideriamo solo la città di Reggio Calabria, quello accaduto qualche giorno fa potrebbe pertanto essere solo il primo di una lunga serie.

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L’Unione per la difesa dei consumatori ha inviato una segnalazione al Ministro della Salute e al Presidente della Regione Calabria, nonché al Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria e alla Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, per ottenere delucidazioni in merito alle cause che impediscono l’utilizzo del reparto, sollecitando inoltre l’immediata apertura e il ripristino del servizio a tutela del diritto alla salute dei cittadini.

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