COMUNICATO STAMPA
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Sanità. Puglia come sono stati spesi i soldi stanziati negli ultimi anni?
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Roma, 30 Novembre 2016 – “Lasciamo fuori dalle dispute politiche e dal referendum un tema particolarmente delicato come quello della salute dei cittadini e soprattutto dei bambini di Taranto, non meritano assolutamente alcun tipo di strumentalizzazione,– con queste parole interviene il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con, Denis Nesci in merito alla discussione di questi ultimi giorni a seguito del “no” da parte della commissione bilancio per lo stanziamento di 50 milioni per la cura dei bambini malati a causa delle emissioni dell’Ilva – bisogna innanzitutto fare chiarezza sulle motivazioni che hanno portato ad esprimere parere contrario su questi fondi, ma prima di ogni altra considerazione è opportuno capire come sono stati spesi i soldi stanziati dal 2012 ad oggi e destinati a rafforzare il personale sanitario e il lavoro di screening nel reparto oncologico”.
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L’U.Di.Con, che da anni tutela la salute dei cittadini e che a Taranto ha proprio la sede regionale, è intervenuta in merito alle recenti dichiarazioni per sottolineare non solo l’estrema delicatezza dell’argomento, ma anche per lanciare un monito, affinché tale tema fuoriesca da giochi di forza politici, ritornando a ricoprire un ruolo centrale soprattutto a livello sanitario, così come si augurano i cittadini. Al di là degli attacchi di questi giorni e delle varie accuse, bisognerebbe chiarire come sono stati realmente investiti i 10 milioni di euro concessi alla Puglia nel 2012 stanziati con l’obiettivo di rafforzare personale sanitario per oncologia e prevenzione, a cui si aggiungono quelli del 2013 e del 2014.
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“Attendiamo di conoscere i risultati dello studio clinico approfondito sui bambini di Taranto, finanziato dal Ministero della Salute che verrà presentato il prossimo 7 dicembre, – continua il Presidente Nesci – se dovesse confermare l’aumento vertiginoso di casi di tumore infantile nelle zone limitrofe all’Ilva rispetto alla media europea, non potremmo far altro che appoggiare lo stanziamento di nuovi fondi, ora però – conclude Nesci – chiediamo trasparenza e chiarezza sui soldi destinati al potenziamento dell’assistenza sanitaria che potrebbe essere ulteriormente incrementata se solo si accelerasse l’apertura del nuovo ospedale, San Cataldo, di cui ancora si ignorano i tempi di ultimazione dei lavori”.
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