Investire sul mattone in questo periodo è ancora un sogno per la maggior parte dei cittadini italiani, ma nonostante i prezzi degli immobili sono diminuiti, la crisi frena lo stesso il potere di acquisto degli italiani e, quindi, di conseguenza bisogna accontentarsi dell’affitto. In base alla legge 431/98, l’art.2 comma 3 prevede la possibilità di stipulare diverse tipologie di contratti di locazione in base ad accordi territoriali definiti e sottoscritti da diversi comuni dalle organizzazioni di proprietari e inquilini, destinati ad essere rinnovati periodicamente per adeguarne il contenuto al mercato reale.

In questo tipo di contratto e in presenza di determinate condizioni, anche gli inquilini possono usufruire di benefici fiscali, sotto forma di detrazioni dall’Irpef, in sede della dichiarazione dei redditi, per i canoni di locazione pagati. Le agevolazioni fiscali sono previste sia per i proprietari che per gli inquilini degli immobili situati nei Comuni ad alta tensione abitativa.

Il bonus fiscale per chi è in affitto e guadagna poco, è riservato a tutti coloro che affittano una casa, la scelgono come dimora principale, hanno un contratto regolare e a favore di inquilini a “basso reddito”. Come anticipato prima, la detrazione va da 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, a 150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71, ma non superiore a 30.987,41 euro. Nei contratti a canone concordato, dove il contribuente è intestatario di contratto di locazione stipulato sempre ai sensi della legge n. 431/98 è prevista una detrazione d’imposta di 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro e di 247,90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 ma non superiore a 30.987,41 euro. Non ci sarà alcuna detrazione se il reddito è superiore a 30.987,41 euro. Cambia, invece, la situazione per i contratti stipulati con giovani di età compresa tra i 20 anni e 30 anni, dove, per l’unità immobiliare da destinare ad abitazione principale, è prevista, in sede della dichiarazione dei redditi, una detrazione pari a 991,60 euro. Tale detrazione spetta per i primi 3 anni, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro. La condizione per usufruire dell’agevolazione è che l’immobile in questione sia diverso dall’abitazione principale dei genitori del giovane intestatario del contratto.

Il requisito dell’età è soddisfatto qualora ricorra anche per una parte del periodo d’imposta in cui si intende avvalere della detrazione. Quest’ultima, è, inoltre, prevista anche per gli studenti iscritti ad un corso di laurea presso una università che stipulano o rinnovano un contratto di locazione. È un’agevolazione che prevede la detrazione del 19% calcolata su un importo massimo di 2.633,00 euro. Può beneficiarne sia lo studente che il familiare di cui lo stesso risulta fiscalmente a carico. 

Le condizioni per ottenere l’agevolazione sono che l’università si trovi in un comune distante almeno 100 chilometri da quello di residenza dello studente; il comune di residenza dello studente appartenga, in ogni caso, ad una provincia diversa da quella in cui è situata l’università; il contratto di locazione sia stipulato, o rinnovato, a canone “convenzionale”.

As Seen On
I commenti sono chiusi.