Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Enel confermando la storica sanzione di 11 milioni e 700 mila euro, che era stata comminata dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per l’omissione in fattura dell’indirizzo degli sportelli convenzionati per il pagamento gratuito delle bollette. L’U.Di.Con aveva presentato ricorso all’Autorità chiedendo la restituzione degli importi ingiustamente pagati a titolo di commissione sulle bollette.
Con questa decisione Enel ha finalmente accettato  il verdetto dei giudici e deve quindi procedere ai rimborsi in via conciliativa delle somme ancora oggi richiesti dagli utenti e respinti, dando vita a migliaia e migliaia di costosi giudici civili.
In sostanza, da giugno 2000 ad aprile 2004, milioni di utenti delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna non hanno potuto accedere a modalità gratuite di pagamento previste nelle altre regioni italiane, essendo costretti a pagare la commissione postale sulle bollette. Nonostante l’apertura degli sportelli presso banche convenzionate, Enel Distribuzione ometteva perfino di informare gli utenti di tale possibilità fino al marzo 2006. Da qui l’ulteriore ricorso all’Autorità che comminava così la sua più importante sanzione amministrativa degli ultimi anni in violazione degli obblighi di trasparenza nella fatturazione.

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