Il caro-scuola, da sempre temuto compagno di banco di alunni e genitori, minaccia di mettere più che mai a dura prova le tasche delle famiglie italiane in tempo di crisi. Libri, Zaini, diari, astucci: l’intero kit dello studente rappresenta una spesa di anno in anno più importante e gravosa per gli italiani, e la necessità di trovare soluzioni per alleggerire l’impatto economico sui cittadini si fa sempre più impellente.

Tra le varie vie di fuga, come quella relativa alla possibilità di reperire i testi su internet o quella classica di comprare i libri di seconda mano, ne è spuntata una particolarmente interessante, su cui è opportuno posare l’attenzione. L’istituto Tecnico Industriale Ettore Majorana di Brindisi ha promosso e realizzato un’iniziativa per tanti aspetti rivoluzionaria, incontrando il plauso non solo delle famiglie interessate, ma anche delle istituzioni: il nome di questa iniziativa è “Book in progress”.  Di che si tratta precisamente? Quali vantaggi porta?

Innanzitutto i troppo costosi libri di testo vengono surrogati da dispense prodotte dagli stessi professori della scuola, dispense stampate e rilegate nello stesso istituto. Ogni dispensa ha una validità che può essere bimestrale o trimestrale, e viene poi sostituita da quella successiva, sempre ovviamente scritta dal docente che dovrà poi farne apprendere il contenuto agli alunni. È facile rintracciare in questo metodo quello che molti alunni ritroveranno poi all’università, vale a dire gli appunti forniti dagli stessi professori che hanno poi il compito di tenere le lezioni e valutare gli studenti. Grazie all’iniziativa in questione, ampiamente lodata da Enti locali e nazionali, compreso il Ministero dell’Istruzione, è possibile beneficiare di innegabili vantaggi, la cui natura è:
–    Economica, poiché i “libri fatti in casa” permettono un risparmio stimato in almeno 200 euro per alunno;
–    Fisica, in quanto lo studente non sarà costretto a sobbarcarsi il peso di libri pesantissimi, ma utilizzerà di volta in volta le dispense contenenti le lezioni da seguire in classe;
–    Didattica, perché gli appunti su cui lo studente dovrà studiare saranno scritti direttamente dai professori, i quali utilizzeranno un linguaggio “a misura di alunno” che dovrebbe risultare più familiare e comprensibile.
Inoltre, questo modo di studiare rappresenta una sorta di introduzione a quello che sarà il mondo universitario, con il programma scolastico diviso in “moduli” diversi e non accorpato in un unico libro per ogni materia, e con le informazioni necessarie date sotto forma di appunti.
La bontà dell’iniziativa della scuola Ettore Majorana è testimoniata dal risalto che ha avuto sui media e dai riconoscimenti istituzionali, oltre che da coloro che, in prima persona, ne hanno beneficiato: le famiglie degli alunni. Per questo motivo l’Unione per la Difesa dei Consumatori desidera fare in modo che questo progetto venga diffuso, proponendolo alle scuole di Roma e di tutta Italia.

FERDINANDO MORABITO (UFFICIO STAMPA UDICON)
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