Sky condannata a restituire quanto corrisposto dai propri clienti che hanno esercitato il diritto di recesso, ad eccezione degli unici costi legittimi per l’ importo massimo di euro 9,53 + IVA.  Questo è quello che ha detto il Tribunale Di Roma (Presidente Marvasi, relatore Dott.ssa Dotti), che con una ordinanza  ha riconosciuto il diritto per oltre 80.000 consumatori ad ottenere la restituzione delle penali pagate in caso di recesso dal contratto televisivo. Inoltre, nell’ ordinanza si legge che Sky dovrà informare tutti coloro che hanno esercitato il diritto di recesso non solo attraverso la pubblicazione del provvedimento sul proprio sito e su Repubblica e Corriere della Sera, ma anche con la spedizione di una lettera in cui si riconosce ai clienti di dover restituire quanto richiesto. La legge Bersani ha previsto che il consumatore possa recedere dal contratto di un operatore telefonico e televisivo senza alcun tipo di vincolo temporale e di corresponsione di spese o penali non giustificate dai costi effettivamente sostenuti dall’ operatore stesso per l’ esercizio del recesso, mentre Sky ha conservato nelle proprie condizioni generali di contratto clausole che prevedevano penali (30 euro per la smart card; 30 euro per il decoder; 180 euro per il servizio di installazione, 180 euro per il servizio HD, 225 euro per il servizio Multivision, 225 euro per il servizio My Sky). L’ U.Di.Con in considerazione dell’ ordinanza emessa dal Tribunale di Roma avvisa tutti coloro che abbiano pagato penali per recedere dal contratto di Sky di contattare l’ associazione al fine di verificare la possibilità di  intraprendere le azioni necessarie per ottenere quanto ingiustamente versato.

UFFICIO LEGALE UDICON

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