La scarsa chiarezza dei costi e della natura dell’offerta riguardo il servizio di suonerie per cellulari, e le enormi difficoltà incontrate nel tentativo di disattivarlo, sono alla base dei provvedimenti adottati dall’Antitrust ai danni di diverse società, colpevoli di aver definito e autorizzato messaggi ritenuti ingannevoli. Ad aggravare il tutto si aggiunge il fatto che i consumatori attratti da questa tipologia di servizi sono spesso adolescenti, appartenenti quindi a una fascia di consumo considerata più debole.

“Gli ormai innumerevoli servizi alla portata degli utenti- afferma Denis Domenico Nesci, Presidente Nazionale U.Di.Con., Unione per la Difesa dei Consumatori-  possono nascondere numerose insidie, spesso sottovalutate dai consumatori meno esperti, come appunto gli adolescenti. È giusto intervenire contro chi approfitta di comportamenti ingenui, tutelando coloro che subiscono questi torti”.

E così, Telecom dovrà sborsare 640mila euro, Vodafone 560mila euro, Wind 480mila euro, H3G 155mila euro, Zeng 55mila euro, ZED 95mila euro, Buongiorno 115mila euro e dada 125mila euro. Le sanzioni quindi hanno colpito sia le aziende fornitrici di suonerie, loghi e contenuti multimediali, sia le società di telefonia mobile che avevano autorizzato i messaggi in questione.

                                                                                     Ferdinando Morabito

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