Benzina e gasolio sfondano quota 1,5 euro al litro. A mettere mano ai listini, portando per la prima volta i carburanti sopra un euro e mezzo, sono Shell e Tamoil, oltre alla Erg (quest’ultima solo per la verde). Il prezzo consigliato ai distributori Shell e Tamoil, secondo le rilevazioni del Quotidiano Energia, è pari a 1,506 per entrambi i carburanti, mentre la Erg porta la verde a 1,503 mantenendo il gasolio a 1,499 euro al litro. Su ogni litro di carburante l’automobilista paga 0,27 euro per la guerra in Abissinia, il disastro del Vajont, la missione in Libano e una miriade di altre tasse imposte fin dal 1935 e mai eliminate. L’U.Di.Con. chiede al Governo di eliminare o tagliare le tasse su benzina e gasolio, alcune delle quali gravano addirittura da 73 anni. Su ogni litro di carburante ogni automobilista paga 0,27 euro per guerre, catastrofi naturali, missioni all’estero, eccetera. Si tratta di “balzelli imposti in epoche lontane e in circostanze assai diverse, e mai più eliminati, per i quali si rende ora indispensabile un intervento mirato dell’esecutivo in favore dei cittadini massacrati dal caro-petrolio. Ecco le tasse che gravano ancora su ogni litro di carburante, secondo i dati forniti dall’U.Di.Con.: 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; 14 lire per la crisi di Suez del 1956; 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966; 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980; 205 lire per la missione in Libano del 1983; 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; 2,15 centesimi di euro nel 2001 per il ripristino delle 50 lire tolte dal Governo precedente che servivano a calmierare il prezzo del carburante; 1,6 centesimi di euro nel 2004 per il contratto degli autoferrotranviari; 0,5 centesimi di euro nel 2005 per acquisto autobus ecologici per un totale di 0,27 euro.

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