Le nostre preziosissime foreste sono distrutte dall’opera dell’uomo che procedendo in questo modo si suiciderà per motivi economici di lucro da disboscamento, incendi dolosi, inquinamento. La deforestazione procede ad una velocità impressionante e continua ad un ritmo crescente provocando gravi cambiamenti climatici sul pianeta. Negli ultimi cento anni oltre un terzo delle foreste della terra è stato distrutto, occorrono leggi severe e dissuasive, per combattere e controllare il mercato illegale del legno permettendo mercato e produzione solo per il legno proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile.

La deforestazione è prevalentemente legata alla necessità di ampliare la superficie a pascolo per l’allevamento del bestiame da carne, per esportazione di materiale da costruzione e combustibile, per l’esportazione di legname pregiato. La vita media del terreno privato di copertura forestale è di 5-10 anni poi s’impoverisce e inaridisce, ed è abbandonato. La riduzione della copertura forestale provoca parallelamente una diminuzione della disponibilità di precipitazioni, aggravando il fenomeno e provocando cambiamenti climatici evidenti a livello locale. La deforestazione incide duramente sul patrimonio forestale, vegetale e faunistico, cancellando la biodiversità nelle regioni più produttive del pianeta, accelerando i cambiamenti climatici globali con immissione di CO2 nell’atmosfera, variazione del ciclo dell’acqua, modificando l’assetto idrogeologico del territorio, riducendo il valore economico intrinseco dell’ambiente e conseguentemente provocando una serie  di danni economici/ambientali e con conseguenze sulla salute per tutte le popolazioni della terra. Inoltre il vantaggio immediato derivante dalla vendita della carne e del legname, ai principali importatori che sono i Paesi occidentali, non compensa la perdita complessiva derivante dall’impoverimento del suolo…

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