Roma, 22/04/2020 – “Su tutti i media circolano probabili soluzioni per la circolazione dei mezzi di trasporto pubblico, a livello nazionale e locale, durante la Fase 2 dell’emergenza Covid 19 che dovrebbe partire il prossimo 4 maggio – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – dovrebbe essere stabilito un allentamento delle misure di lockdown che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo e, contestualmente, dovrebbero essere indicate dalle Istituzioni competenti le prescrizioni che imprese e lavoratori dovranno seguire per poter gradualmente riprendere le attività produttive. A livello nazionale ancora non è giunta alcuna notizia ufficiale ma si ipotizza una ripresa a scaglioni. Riteniamo che la salute dei cittadini deve essere in primo piano e qualsiasi scelta deve essere assunta considerando tutti i pro ma soprattutto i contro della ripresa. Fino ad ora tra le ipotesi emerse di una possibile ripresa, le soluzioni proposte sembrerebbero non risolutive anzi presagiscono degli scenari catastrofici. Non dimentichiamoci che una ripresa anche con delle limitazioni delle fasce orarie potrebbe rendere vani gli sforzi fatti da tutti i cittadini fino ad oggi e ci sarebbe il rischio che l’emanazione di misure eccessivamente permissive possano non essere idonee a garantire il diritto alla salute dei passeggeri – continua Nesci – oltre ad arrecare diversi disagi e disservizi ai cittadini lavoratori. Si leggono diverse soluzioni emerse dai tavoli di confronto delle varie regioni, ponderate anche a seconda delle esigenze del territorio, che per quanto assurde non sembrano vere. Leggevamo che la sindaca di Roma, ad esempio, avrebbe asserito l’obbligatorietà della mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici quando è già tanto se i cittadini riescono a reperire quelle chirurgiche nelle farmacie. Per scongiurare qualsiasi tipo di danno – conclude Nesci – abbiamo chiesto un tavolo di confronto con le Istituzioni, quali Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità di Regolazione dei Trasporti, per far sì che vengano trovate delle soluzioni efficienti e sicure differenti, coinvolgendo anche Anci, a seconda delle esigenze di ogni territorio”.

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